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Beppe "eh la vita l'è bela" grazie al calcio

Sapeva raccontare con leggerezza. E un giorno mise in fuorigioco Biagi e Fanfani

Beppe "eh la vita l'è bela" grazie al calcio

Inter-Napoli, 2 a 2, servizio di Beppe Viola. La voce, però, è di Gianni Vasino. Beppe ha occhi rossi e spenti, sta chiudendo la domenica e la sua vita. Fine di un mestiere bello, orari zero, pieno di cose mille e storie e uomini, tutta quella roba lì che Beppe sapeva raccontare con una carezza, un linguaggio diverso, tenendosi a distanza perché c'era altro da affrontare, mica soltanto un calcio d'angolo o l'intervista al Gianni, c'erano quattro figlie, a chi diceva fosse pigro replicava abbassando le palpebre e spiegando che la rebonza, nel senso della fresca, dei dané, prendeva il sopravvento in quella giostra quotidiana. Quella Milano, quel giornalismo, Jannacci e Fo, Cochi e Renato, Gattullo e le caramelle Rossana, sono finite in una maligna notte di ottobre dell'Ottantadue, una esistenza troncata, di colpo, un annuncio al telefono «guarda che il tuo amico sta morendo», basta, nient'altro, buio, nebbia, ansia. Fine delle visite al bar: «Vediamo di proteggere le minoranze, guarda quel Tamarindo e quella Cedrata, abbandonate dal mondo, aiutiamole a risorgere». Fine delle barze, fine delle scommesse al trotto, lo Slungatti e il Bistecca, ombre che Beppe sapeva trasformare in attori, San Siro, calcio e cavalli assieme, carte da gioco, macchina per scrivere, sigarette, qualche boccia di troppo, eh la vita l'è bela.

Giuseppe Viola è rimasto una promessa, un anticipo di fuoriclasse, mai impallato nel suo percorso perché sapeva scegliere le zone giuste, gli bastava un pensiero tradotto in parole brevi per chiudere una discussione, all'esame di giornalismo, mise in offside Enzo Biagi: «Secondo lei Fanfani nello schieramento della Dc sta a destra o a sinistra?», Beppe rispose: «Dipende dai giorni». Segnalo, come ulteriore didascalia, le seguenti righe da lui scritte: «La carenza di calcio provoca dei fenomeni curiosi, tipo richiamo verso la lettura, la meditazione, incupimento del tono psichico generale, alcolismo, gioco del tennis, aeromodellismo». Quello di Spagna fu l'ultimo mondiale, aveva già l'espressione stanca e malinconica di chi stava annusando l'odore di questa vita agra.

Non sai che ti sei perso, il derby tra cinesi e americani, la Juve in B, il Var, Dazn e Sky, i grattacieli di Milano, i monopattini e il covid.

Meglio così, Beppe, meglio così.

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