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Berlusconi: "Il closing? Solo una breve proroga". E Bacca lo fa sorridere

Il presidente rossonero: "Senza garanzie terrei il Milan". Una doppietta del colombiano piega il Chievo

Berlusconi: "Il closing? Solo una breve proroga". E Bacca lo fa sorridere

Milano - Se questo è l'effetto del mancato closing, che continuino così i cinesi. Perché il Milan non sembra affatto condizionato da questo tira e molla e dalle notizie che arrivano dal fronte Ses. Il suo rendimento in campionato, nell'ultima striscia, è strepitoso: 13 punti in 5 gare. Non solo. Per una notte può andare a letto tornando a scavalcare l'Inter che è forse l'aspetto più elettrizzante dell'evento. Noi ci siamo e vi osserviamo scrivono i ragazzi della curva sud per far sapere che sono spettatori attenti di questa cessione del Milan che sta diventando un romanzo a puntate. A loro risponde, via intervista a Il Tempo, rompendo il silenzio di molte settimane il presidente Silvio Berlusconi con un rassicurante punto sullo stato dell'arte. È molto più di una banale rassicurazione. «I cinesi ci hanno chiesto una ulteriore breve proroga e in questo non vedo nulla di preoccupante. Stiamo parlando di una operazione finanziaria non solo di dimensioni significative ma anche complessa alla luce delle leggi cinesi.

Gli investitori hanno versato caparre considerevoli a riprova della serietà delle loro intenzioni. Ho detto fin dal primo giorno che avrei consegnato il Milan a chi avesse garantito la volontà di investire per farlo di nuovo grande. Per me rinunciare al Milan è obiettivamente doloroso. Acquistarlo, farlo crescere, condurlo ai trionfi in tutto il mondo non è stato un investimento, è stato un atto d'amore. I tifosi stiano tranquilli: se venissero meno le condizioni indicate tornerei indietro senza esitazione». Tra una settimana la verifica decisiva: anche Berlusconi è pronto a fare marcia indietro se non dovessero arrivare le garanzie richieste.

Nel frattempo il Milan squadra sembra proprio non patire il clima d'incertezza legato al futuro e si mette subito ai remi per tentare di chiudere la sera davanti all'Inter. Al primo tiro in porta, metà della frazione iniziale, Bacca mette il sigillo sulla serata che invece di spalancargli la resurrezione deve riservargli anche qualche cocente delusione. Già perché dopo quel contropiede di Deulofeu completato da una stoccata appena deviata da Sorrentino, sempre Bacca sfiora il facile raddoppio (sulla linea respinge Radovanovic) e prima dell'intervallo spedisce in curva il rigore del possibile 2 a 1 (mezza parata di Cesar sulla volée di Locatelli). Il Chievo, in precedenza, si ritrova sul pari quasi senza accorgersene perché l'arbitro Maresca s'inventa su un'azione macchiata dal fuorigioco un rigore per un tocco impercettibile di De Sciglio su Gakpè: le proteste, misurate, dei rossoneri non servono a fargli cambiare idea e de Guzman dimostra che dal dischetto Donnarumma si può battere.

Piuttosto la pessima notizia, per il Milan, è l'insulto muscolare rimediato dopo la mezz'ora da Suso (salterà la Juve) che toglie a Montella il più ispirato del trio d'attacco. La serata dolce-amara di Bacca è via via documentata da un altro sfondone in area (dribbling perfetto e davanti al portiere spara su quelli dell'anello verde) prima del tocco su girata di Romagnoli da angolo che consente al Milan di rimettere la freccia sul Chievo. Dimenticati gli errori, San Siro attribuisce a Bacca qualche generoso applauso al momento del cambio. Se Donnarumma regge l'onda d'urto del Chievo (paratona su Birsa), Maresca conclude l'esibizione discutibile con un terzo rigore (piede di Izco su Ocampos). Lapadula, appena entrato per disegnare uno schieramento super-offensivo (4-4-2), dal dischetto fa meglio di Bacca e fissa il 3 a 1 che può diventare ancora più largo se Deulofeu non sbagliasse il colpo del ko. Così, in un colpo solo, Montella recupera i due centravanti finiti dietro il banco degli accusati.

Bacca chiude con un paio di centri, Lapadula, al ritorno dopo qualche settimana complicata, si fa vivo dal dischetto.

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