Berlusconi-Seedorf, il dissenso c'è ma non si dice

Lo staff del tecnico: "Giudizi negativi? Il sistema di gioco concordato con il presidente"

Berlusconi-Seedorf, il dissenso c'è ma non si dice

Non è vero ma ci credo. È durata qualche ora appena la notizia del dissenso espresso in privato da Silvio Berlusconi sulle scelte napoletane di Seedorf. Una nota dell'ufficio-stampa, in nome e per conto di Galliani, ha infatti provveduto a smentire che nel corso della telefonata tradizionale post-partita tra i due, il presidente abbia espresso giudizi negativi sul conto dell'olandese. Nelle ore successive, lo staff dell'allenatore (addetto stampa e procuratore) ha incontrato alcuni cronisti per ricordare loro che «il sistema di gioco è stato concordato con il presidente».
Non è vero, allora? Non è vero che Galliani, l'unico interlocutore del pianeta Milan a parlare direttamente al telefono col presidente, abbia riferito i particolari di quel colloquio. Da una vita è abituato a difendere con i denti l'amicizia col suo "maestro", così ama chiamarlo in privato, e il rapporto di fiducia con l'azionista del Milan, custodendo tantissimi segreti e molti giudizi. Piuttosto è fatica vana la caccia alla scoperta della eventuale "gola profonda" che ha riferito a due quotidiani degli umori presidenziali: da qualche tempo, intorno al Milan, circolano, lavorano e hanno accesso alle fonti, un tale numero di persone e di esponenti dei diversi staff da rendere impossibile il lavoro di intelligence.
È invece credibile, molto credibile, che talune scelte dell'olandese, specie quella di Abate all'ala destra, poi corretta all'intervallo, non siamo piaciute al presidente che non ha alcun motivo di nascondere il proprio dissenso tecnico. Già perché censurare una "trovata" di Seedorf può soltanto aiutare il neo-allenatore a capire dentro quale recinto può e deve muoversi nei prossimi mesi. Ciò non significa affatto, e non può significare infatti, che sia venuta meno la fiducia nei confronti del "professore" richiamato dal Brasile per succedere ad Allegri. Anche negli anni d'oro del Milan berlusconiano, i due condottieri scelti personalmente dal presidente, Arrigo Sacchi prima e Fabio Capello poi, non sono stati risparmiati da qualche stoccata o tirata d'orecchi, per le indicazioni di mercato il primo, per lo scarso spettacolo offerto il secondo. Entrambi sono rimasti in sella per molti anni e hanno goduto (e godono attualmente) della stima oltre che dall'amicizia personale di Berlusconi. E tra i metodi "pittoreschi" introdotti da Seedorf, c'è anche un'altra novità che ha molto stupito la platea di Milanello, prima ancora che i cronisti: e cioè le riunioni tecniche divise per ruoli, i difensori, i centrocampisti e gli attaccanti a lezione dallo staff tecnico in tempi diversi.

È come se in famiglia, i genitori tenessero a rapporto i tre figli in modo separato! Nel frattempo, è appena stata approvata la divisione dei diversi settori del club e la catena di comando dei due amministratori delegati. Durante il pranzo tradizionale di Arcore riservato dal presidente ai figli, non si è parlato di Milan, mentre si rincorrono voci, per ora smentite, di ulteriori cambi a livello dirigenziale.

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