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Bobo Vieri: "Ecco la mia vita fuori dal campo"

C'erano gnocche dappertutto", "Riuscivo sistematicamente a convincerne una – a dire il vero anche due o tre nel corso della stessa serata – a seguirmi negli uffici del locale"

Bobo Vieri: "Ecco la mia vita fuori dal campo"

"C'erano gnocche dappertutto", "Riuscivo sistematicamente a convincerne una – a dire il vero anche due o tre nel corso della stessa serata – a seguirmi negli uffici del locale", "Ci chiudevano lì dentro e facevo quello che deve fare un bomber". Così andava in gol Bobo Vieri che si confessa in un'intervista all'Huffingtonpost.

Vieri rivela però che quest'ultimo aspetto è quello che da giocatore gli ha dato più fastidio: "Nel libro racconto del Pineta, locale che ho spesso frequentato durante le mie vacanze estive, finito il campionato. Uscivo anche la domenica o durante al settimana. Ma sapevo quando potevo e quando no. Il lavoro è sempre stato al primo posto. Sennò come avrei potuto segnare un gol a partita per quindici anni?". A Milano usciva spesso: "Ho sempre fatto ciò che ritenevo giusto. Sono i giornali che hanno sempre parlato di me come uno che facesse la bella vita ma non c'è niente di più falso. Mi allenavo sempre duramente dando il cento per cento sia durante la settimana che la domenica. Come detto prima, non nascondo di essere uscito ma il lavoro ha sempre avuto la precedenza su tutto il resto". Sono solo due le domande a cui Vieri non vuole proprio rispondere: la prima è se abbia mai conosciuto un giocatore gay. La seconda è ancora più diretta: "Vieri, lei ha mai fatto cilecca?".

Silenzio.

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