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A Borisov una Roma ridotta all'osso

Infortuni in serie, squadra decimata, scelte limitate. Non era certamente così che Rudi Garcia (100 panchine con la Roma stasera) pensava di affrontare la prima trasferta della campagna europea in Champions. E così solo 16 giocatori sono saliti sull'aereo per Minsk, limitando al minimo i dubbi di formazione per il tecnico francese, alle prese con una coperta quanto mai corta. Ecco che nell'Ufo Bucato di Borisov (così viene definita la bomboniera del Bate inaugurata appena un anno fa, 13mila spettatori, 40 milioni il costo) con otto gradi previsti andrà in campo il tridente leggero con Juan Manuel Iturbe che si riscoprirà centravanti, magari alternandosi nel ruolo con il Gervinho ritrovato per non dare punti di riferimento agli avversari, mentre William Vainqueur, l'ultimo arrivato a Trigoria, si prenderà un posto a centrocampo giocando la prima da titolare. Per la panchina, invece, l'allenatore della Roma attingerà dal gruppo Primavera impegnato in Youth League (uno dei prescelti sarà il figlio d'arte Lorenzo Di Livio).

Strano il destino di Iturbe, a un passo dalla cessione a fine agosto (il Genoa lo aveva praticamente in mano) e poi bloccato dal ds Sabatini. Finora impiego a singhiozzo, una sostituzione poco gradita e ora che i centravanti sono finiti, una chance da titolare in un ruolo nel quale (come ha detto anche Garcia) ha fatto vedere le cose migliori alla Roma. D'altronde la sua difficile avventura in giallorosso iniziò con una rete al Cska Mosca - un'altra squadra dell'ex Urss - nell'ultima cinquina all'Olimpico prima di quella di sabato scorso.

Rudi Garcia conosce bene la squadra bielorussa avendola affrontata con il Lille tre stagioni fa: un incrocio amaro per il tecnico di Nemours che fu battuto in casa per 3-1 regalando al club di Borisov la prima vittoria nella fase a gironi di Champions. La squadra transalpina, che contava tra i suoi effettivi anche l'attuale terzino giallorosso Digne, si aggiudicò la gara di ritorno a Minsk vincendo per 2-0, ma arrivò ultimo nel girone. Stavolta, nonostante le assenze, Garcia spera di fare meglio per dare continuità in Europa dopo il bel pareggio con il Barcellona. Il bilancio delle italiane con il Bate è positivo (quattro pareggi e altrettante sconfitte) ma nei due incroci di Champions nè la Juventus (2-2 nella stagione 2008-09) nè il Milan (1-1 nel 2011-12) sono riuscite a uscire vincitrici dalla lontana e insidiosa trasferta. «Mi aspetto un regalo dai ragazzi, daremo il massimo per vincere, le prossime tre partite saranno decisive per il passaggio del turno», così il tecnico.

La cinquina con il Carpi ha rimesso in sesto la classifica dei giallorossi ma è stata definita una «vittoria di Pirro» da Garcia che ha pagato dazio con gli infortuni di Totti, Dzeko e Keita: se tutto andrà per il meglio, si rivedranno non prima della metà di ottobre. Il ritorno di Szczesny e Florenzi (solo il secondo sarà titolare a Borisov, mentre il polacco rientrerà a Palermo domenica) garantiscono due cambi in più considerando anche i forfeit di Rudiger e Iago Falque. «La Roma è squadra top, le assenze non saranno un problema per Garcia», così il tecnico del Bate Yermakovich.

In casa giallorossa si augurano che possa portare fortuna la terza maglia prodotta dalla Nike: la divisa è grigia chiara con dettagli neri e la tonalità del colore dominante evocano la Lupa, simbolo della squadra e della Capitale.

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