Da Borja-Suso a Joao Mario-Silva quanti derby mondiali nel derby

E i due patron cinesi se lo giocano sui mercati dell'Asia

Non può che essere un derby delle nazioni quello che si gioca in una stagione in cui per Inter e Milan è fondamentale rientrare in Champions League. Dunque un derby mondiale che per numeri sta diventando il primo nel mondo. Il record d'incasso di 4,7 milioni è frutto della corsa al rincaro dei biglietti, conseguenza di un ritrovato entusiasmo milanese. Ma non solo. C'è così un derby per ogni latitudine: dall'America (sud) con gli argentini Biglia-Icardi all'Africa degli ivoriani con la K (Kessie-Karamoh), fino all'Europa spagnola con Borja Valero-Suso e portoghese Joao Mario-Andrè Silva. Non croata perché Kalinic non sfiderà Perisic già orfano di Brozovic.

Tanti derby nel derby, con uno che si gioca alla scrivania, tutto cinese: Zhang Jindong da una parte, Yonghong Li, dall'altra. Il nerazzurro è il quindicesimo uomo più ricco del colosso cinese, il rossonero non figura nemmeno tra i primi duemila paperoni del paese asiatico. Stando a questi numeri sulla carta stasera non dovrebbe esserci partita. Per il derby delle nazionali alla Pinetina ieri hanno dovuto fare una conferenza dedicata per i 18 inviati di testate cinesi, a Milanello niente di tutto questo ma i rossoneri hanno portato il derby in Cina con la presentazione di Milan China. Perché il vero derby cinese si gioca sul mercato asiatico.

Quello di stasera si può considerare il primo con gli occhi a mandorla perché quello della scorsa Pasqua, arrivò un giorno dopo il closing. A parte le bandiere rossoneroazzurre in via Paolo Sarpi, il derby delle nazioni ha sempre l'anima meneghina.

DPis

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