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Una bottiglietta contro l'arbitro: Avellino 2 gare senza i tifosi

Oscar Eleni

Nelle stamberghe chiamate palazzetti dove si giocano i play off del basket può capitare che oltre alla beffa per la sconfitta ci sia pure il danno per le intemperanze del pubblico. Capita ad Avellino che, dopo aver perduto (77-79) la volata contro Trento, si è vista squalificare il campo per due giornate perché alla fine della partita l'arbitro Aronne è stato colpito da una bottiglietta tirata dalle tribune. Due giornate di squalifica al campo, reclamo urgente respinto dalla federazione e la Lega dopo aver cercato varie soluzioni ha deciso di far giocare la partita a porte chiuse sul campo avellinese perché era davvero problematico spostare squadre e telecamere di Raisport in altra sede. Un campo neutro verrà cercato per un eventuale quinta partita che dovrebbe sempre essere giocata sul campo irpino.

Brutto inizio per tutti, ma soprattutto per Pino Sacripanti per quell'imbarazzante ultimo quarto perso 31-19 in una gara che la sua squadra sembrava avere in mano. Undici punti dilapidati contro la difesa di Trento che in attacco scatenava la triade Gomes, autore dei 3 liberi su 4 contestati dal pubblico (fallo, più intenzionale), Sutton, l'uomo della partita con 22 punti e 6 rimbalzi, e il giovane Flaccadori, protagonista del finale con i suoi 16 punti.

Un secchio d'acqua gelata su questa Avellino che con gli inserimenti di Renfroe e del lungo Auda, un 2 e 07 di Brno che si è presentato segnando 15 punti, sembrava davvero pronta per sfidare magari ancora Venezia e per puntare alla finale scudetto.

La rimonta è ancora possibile, ma Trento ci ha abituato a questa mossa del cavallo nei play off che sicuramente ha stregato una Avellino dove è mancato soprattutto Rich, eletto miglior giocatore del campionato, ma in una serata balorda, che ha lasciato tutte le responsabilità a Wells, protagonista per 35' con 19 punti.

Sicure invece di andare in campo alle 20.

30, diretta su Eurosport2, saranno Venezia e Cremona che in gara uno si sono soltanto annusate, con i campioni d'Italia che hanno danzato felici seguendo Peric fino a quando Trevis Diener non ha trovato le chiavi per punire le pigrizie difensive della squadra di De Raffaele, anche se poi si è trovato senza l'appoggio di Sims quando Cremona era tornata molto vicina passando da meno 17 a meno 5.

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