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Buffon: "Il ritiro? A dire il vero mi spaventa"

Il portiere della Juventus Buffon ha parlato del suo imminente ritiro: "Se dicessi che non ho paura probabilmente direi una bugia, però dentro di me ho la tranquillità e la serenità"

Buffon: "Il ritiro? A dire il vero mi spaventa"

Gianluigi Buffon è prossimo ad appendere i guantoni al chiodo e dunque a lasciare la Juventus con cui ha giocato in questi ultimi 17 anni, per 16 in Serie A e per una stagione in Serie B. Il 40enne di Carrara ha indetto una conferenza stampa per domani dove con ogni probabilità annuncerà il suo ritiro. In attesa di domani, però, The Players' Tribune ha pubblicato una video-intervista fatta da Gerard Piqué a Buffon che non ha nascosto tutti i suoi timori per il ritiro imminente: "Se ti dicessi che non ho paura probabilmente direi una bugia, però dentro di me ho la tranquillità e la serenità".

Buffon è poi entrato nello specifico ammettendo come alla sua età sia giusto passare il testimone: "Quando cominci ad avere un'età come la mia è giusto valutare mese dopo mese e settimana dopo settimana. Credo sia molto importante per un atleta sentire sempre dentro il desiderio di battersi, di dannarsi, di essere protagonista. E poi devi realmente, anche fisicamente, sentirti ancora bene, perché sono uno che ha tanto orgoglio. E non ci sto a fare brutte figure: io sono Buffon e voglio essere sempre Buffon fino all'ultimo giorno. Appena vedo che non sarò più Buffon, sarà meglio prendere e uscire" .

L'ex estremo difensore del Parma ha poi parlato di cosa farà nell'immediato futuro appena annunciato il ritiro: "Il giorno che non giocherò più a calcio so che avrò modo di non annoiarmi. Di stimolare il cervello, io non mi annoierò mai, e quindi non subirò troppo l'uscita di scena dal palcoscenico. L'unica complicazione, secondo me, è che per 23 anni ho avuto delle persone che mi hanno organizzato la vita. E avere invece, dopo, 24 ore libere, nelle quali tu ti devi organizzare la vita, questa è l'unica cosa che può diventare una complicazione. Vorrei fare tutti i corsi formativi, cioè imparare a fare bene se si può il dirigente, il direttore sportivo se si può, l'allenatore se si può. E poi con calma scegliere una strada e andare dritto su quella".

Buffon ha poi ricordato la sua grandissima esperienza con la nazionale italiana con cui nel 2006, da vice capitano, ha vinto il Mondiale in finale contro la Francia: "È stato speciale, al di là della vittoria, è stato bello per come l'abbiamo vissuto grazie ai tanti italiani immigrati in Germania che ci hanno fatto sentire sempre in casa. Tutta questa gente non ci ha mai fatto sentire soli.

Due ricordi poi fantastici: la semifinale vinta con la Germania, la partita nella quale ho avuto più tensioni in tutta la carriera, e il ritorno alle 5 di notte in albergo con cinquemila italiani ad aspettarci con i fumogeni".

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