Cronache

Il business dei documenti falsi. E la tratta di calciatori africani

Il mondo del calcio non è solo spettacolo e contratti milionari. La storia degli aspiranti calciatori africani attratti dall'Europa

Il business dei documenti falsi. E la tratta di calciatori africani

Non ci sono solo le grandi stelle. Qualcuno cantava: uno su mille ce la fa. Per ogni Ronaldo sulla bocca di tutti ci sono migliaia di aspiranti calciatori che si fermano molto prima di raggiungere un contratto milionario. Purtroppo non è solo questione di talento e il discorso non riguarda esclusivamente i giovani italiani. Dal Belpaese, infatti, ogni anno passano almeno 8mila piccoli calciatori africani. Vanno dai 10 ai 18 anni, vengono attirati in Europa col sogno di un contratto e rischiano di finire in un giro tutt'altro che trasparente.

Come racconta oggi ilGiorno, dietro il "business" del pallone ruoterebbero "bande di criminali e trafficanti di clandestini nordafricani", ma anche "intermediari e procuratori senza scrupoli" oppure "direttori sportivi, società fantasma, fondi di investimento". Il metodo sarebbe questo: i giovani calciatori arrivano in Europa, vengono valutati e poi quelli ritenuti poco promettenti - spiega il Giorno - "vengono abbandonati in albergo o per strada". Alcuni finiscono "in squadre minori o nazioni poco rilevanti", con l'obiettivo di "facilitare" chi organizza scommesse combinate.

Le due nazioni "fucina" di aspiranti calciatori sono la Nigeria e il Ghana. Qui sarebbero nate, spiega ilGiorno, "centinaia di finte accademie calcistiche volte allo sfruttamento di giovani atleti". C'è poi la questione del passaporto. Secondo il quotidiano, molti dei giovani africani che arrivano così in Europa (e non con un barcone) passerebbero il confine con la Svizzera alla ricerca di Yaya "il falsario più conosciuto e introvabile del pianeta calcio". Qui avverrebbe la consegna dei nuovi documenti a minimo 500 euro, che servono ad avere un tetto e la possibilità di un contratto nel mondo del calcio. Altrimenti, i calciatori - scrive il Giorno - possono essere "ceduti" a "società fantasma o poco trasparenti".

Sarebbe insomma l'altro lato di una medaglia molto ricca. Da una parte il mondo dei diritti televisivi, dei biglietti a costo stellare, dei contratti milionari, della plusvalenze, delle cessioni a cifre record. Dall'altro il sogno, spesso infranto, di chi parte dall'Africa alla ricerca di un'opportunità.

Il desiderio magari di diventare come quelli che ce l'hanno fatta, senza pensare ai tanti senza nome che non sono arrivati sotto le luci della ribalta.

Commenti