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"C’è un germe nello spogliatoio": l’accusa di Sarri ai suoi giocatori

Il 5-1 subìto in casa del Midtjylland ha creato una frattura tra Sarri e lo spogliatoio con accuse del tecnico ben precise: "Se è colpa mia faccio un passo indietro, se è un calciatore va venduto immediatamente"

"C’è un germe nello spogliatoio": l’accusa di Sarri ai suoi giocatori

La sconfitta, più che altro la disfatta della Lazio in Europa League contro i modesti danesi del Midtjylland (5-1) ha fatto molto rumore. E non potrebbe essere altrimenti vista la differenza del tasso tecnico tra i calciatori ma anche lo stato di forma dei biancocelesti, reduci da un positivo avvio di campionato che li vede con 11 punti in classifica a soli tre punti dal trio di testa composto da Napoli, Atalanta e Milan. Troppo brutti per essere veri, tant'é che lo stesso Maurizio Sarri ha accusato apertamente lo spogliatoio al termine della gara.

"Qui c'è un germe..."

Alla sua seconda stagione in panchina con i laziali, nella conferenza stampa post gara non ha usato giri di parole: nello spogliatoio qualcuno potrebbe remare contro, fosse così andrebbe subito allontanato. "Questi crolli emotivi improvvisi sono simili a quelli degli anni scorsi. Difficile da capire le motivazioni: perché se la motivazione sono io, devo fare un passo indietro, se è colpa di un giocatore va venduto istantaneamente. Qualcuno che all'interno di questo gruppo insinua questo germe c'è per forza". La parola è forte, chiara, e rimbomba come un tuono. Resta da capire come società e calciatori assorbiranno queste dichiarazioni e se saranno presi provvedimenti. Subito dopo, però, Sarri prova a gettare acqua sul fuoco sulle sue stesse dichiarazioni. "Cosa intendo per germe nello spogliatoio? Non intendo che ci sia una testa malata. Il germe nel senso che qualcuno possa trasmettere questo indipendentemente dalla sua volontà", si legge su Lazionews24.

"Non abbiamo giocato"

Insomma, la frittata ormai è fatta ma l'allenatore è abituato a ben altre polemiche e gesti: il penultimo episodio risale a domenica scorsa con il dito medio rivolto verso la panchina del Verona. Tornando all'Europa, però, la gara di ieri della Lazio non ha attenuanti: "Questa è una partita che non abbiamo giocato, e non l'abbiamo giocata per presunzione - sottolinea Sarri - Alla base di queste partite c'è una grande dose di umiltà, se vai in giro per l'Europa vai incontro a questo tipo di figure come è successo a noi stasera e come è successo a qualche altra squadra l'anno scorso. È inevitabile". E qui si accende il derby capitolino: il riferimento, tutt'altro che velato, è all'indirizzo della Roma che il 21 ottobre scorso è stata sconfitta per 6-1 dai norvegesi del Bodo/Glimt.

ll match, preparato da tre giorni, si è trasformato in un incubo sin dall'approccio iniziale: Sarri imputa ai suoi un possesso palla "presuntuoso" che non affondava mai il colpo.

"Quando una squadra ha questo tipo di atteggiamento in fase di possesso, in fase di non possesso alla prima difficoltà prende gol", ha aggiunto, sottolineando che la squadra sembrava difendesse un 4-0. Domenica i laziali sono chiamati alla trasferta contro la neo-promossa Cremonese: riusciranno a dimenticare la debacle o si porteranno dietro le scorie di una gara iniziata male e finita peggio?

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