Caos a due ruote, MotoGP chiusa per pioggia

Salta la gara di Silverstone: asfalto sbagliato, pista allagata. E i piloti dicono no

Caos a due ruote, MotoGP chiusa per pioggia

Alla fine ha vinto la pioggia: niente Gp di Gran Bretagna, a Silverstone non c'erano le condizioni di sicurezza per gareggiare. Così almeno ha deciso la maggioranza dei piloti che al termine di una caotica riunione della Safety Commission hanno deciso di non rischiare la pelle sulla pista allagata su cui sabato il povero Tito Rabat ci aveva rimesso una gamba.

A nulla è servito anticipare, almeno sulla carta, la partenza della MotoGp alle 12.30: il diluvio non ha lasciato scampo e i lavori improvvisati nella notte, soprattutto per migliorare il drenaggio alla temutissima curva 7, non hanno risolto la situazione. Si è andati avanti per tutto il pomeriggio a forza di rinvii finché, verso le 17, si è deciso di alzare bandiera bianca. Scartata anche l'ipotesi di rinviare tutto ad oggi: una scelta dettata anche dai costi che avrebbe comportato, dagli alberghi ai voli da spostare. «Abbiamo tentato tutto il possibile - ha spiegato il direttore di corsa Mike Webb - ma la sicurezza è la nostra priorità assoluta». È possibile che la Fim apra un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità di chi, solo un anno fa, aveva rifatto l'asfalto.

A rimetterci è soprattutto la Ducati che era favoritissima e aveva piazzato Lorenzo e Dovizioso ai primi due posti della griglia di partenza.

Se lo spagnolo ha accolto la notizia con fair play, sia la casa di Borgo Panigale che il Dovi hanno lasciato trasparire un po' di malumore: «Prendo atto ma non è così che dovrebbero essere gestite certe situazioni» - ha detto il team manager Davide Tardozzi, mentre Andrea lamenta di non aver potuto partecipare alla riunione dei piloti. Si frega le mani Marquez: in prova non aveva brillato e ora ha una gara in meno in cui difendere il suo +59 in classifica generale.

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