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Capitale e voragini: dalle strade al calcio

Il disastro economico della Roma e i buchi nella rosa della Lazio

Capitale e voragini: dalle strade al calcio

I conti non tornano. Anche se (almeno in parte) i risultati sono buoni. A Roma qualcosa non va. Nè in casa giallorossa nè in casa Lazio. Perché la Roma rischia di non qualificarsi per la Champions League per il secondo anno di fila, peggiorando ulteriormente una situazione economica già complicata.

Il bilancio del club capitolino è infatti in rosso, con un indebitamento di 278,5 milioni di euro (in crescita di 57,9 milioni rispetto al 30 giugno 2019). Pesano sui conti i mancati introiti di marzo, cosi come il mancato passaggio di proprietà che a febbraio, prima dell'esplosione del Coronavirus, sembrava cosa certa. Vista la situazione i tifosi hanno paura di veder partire alcuni dei giocatori migliori della rosa quali Zaniolo, Pellegrini e Under. Il ridimensionamento economico sembra inevitabile (i giallorossi hanno il terzo monte ingaggi della Serie A dopo Juventus e Inter), e, di conseguenza, anche tecnico. In tal senso la situazione è delicata, il club dovrà muoversi in maniera molto oculata sul mercato per riuscire sì a contenere i costi, senza però ridimensionare la propria ambizione.

Anche in casa Lazio però c'è qualche buco. Non economico, bensì tecnico. La squadra di Inzaghi ha perso due partite fino a quando era impegnata anche in Europa League (dalla quale è stata eliminata al primo turno), cominciando a volare (prima ha fatto registrare 11 vittorie consecutive, poi 21 risultati utili di fila, entrambi record nella storia del club) proprio quando è rimasta senza impegni infrasettimanali.

Con la ripresa del campionato, e con il calendario compresso, sono arrivate altre due sconfitte in quattro partite (compreso il 3-0 contro il Milan, che è lo scivolone più pesante della stagione). L'andamento, quando la Lazio è costretta a giocare più volte in una settimana, è nettamente peggiore. Non un caso, considerando che la rosa è corta (la rosa, tolto Adekanye che a 20 anni, a inizio stagione, non aveva ancora mai giocato con i professionisti, comprende solo Immobile, Correa e Caicedo per due ruoli offensivo) e che in molti ruoli chiave i giocatori non sono giovanissimi: Lulic, esterno a tutto campo, ha 34 anni (e in tutta la rosa non c'è un giocatore che possa ricoprire quel ruolo), Leiva, che gioca nel cuore del centrocampo, ne ha 33 (e anche lui non ha una vera e propria alternativa). E improvvisamente la squadra ha dovuto rinunciare al sogno scudetto. Ecco perché a Roma, da una parte e dall'altra, i conti non tornano..

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