Dalla doppietta annunciata al suicidio assistito. La Ferrari scrive un'altra pagina nera in una stagione in cui tutto sembrava poter andare per il verso giusto. Con un inedito: le prestazioni sono sparite improvvisamente. In due giorni la SF 75 si è trasformata in una vecchia Panda. Il resto lo ha fatto una strategia scellerata del muretto Ferrari che al trentanovesimo giro ha montato a Leclerc le gomme bianche, le più dure, quelle di cui la Pirelli aveva decisamente sconsigliato l'utilizzo. Il tutto ha permesso a Verstappen di rimontare dal decimo posto e alle due Mercedes di salire ancora sul podio con lui. Le due Ferrari hanno centrato la doppietta all'incontrario nel senso che sono uscite tutte e due dal podio come la settimana scorsa in Francia. Per Leclerc il bilancio delle ultime 10 gare è davvero allarmante: è salito sul podio solo due volte. Era in testa al campionato. Oggi è a 80 punti da Verstappen. Il sogno è finito qui. Rinviato all'anno prossimo, un classico della storia recente della Scuderia. Il mondiale lo si vince l'anno prossimo.
La realtà è che, oltre all'errore strategico del muretto che ricorda quello di Monaco, in Ungheria la Ferrari proprio non andava. Sono mancate le prestazioni dice Binotto. «Oggi non funzionava nulla», conferma Sainz. Leclerc la vede in modo differente, lui parla di una Ferrari competitiva nel primo e nel secondo stint, quelli corsi con le Pirelli gialle. Poi quando gli hanno montato le bianche per andare a coprire il cambio di Verstappen, le prestazioni sono sparite del tutto. Era prevedibile come si stava vedendo chiaramente dai tempi che facevano le due Alpine con quella mescola. Charles era primo, si è ritrovato sesto. A Monaco era primo e si era ritrovato quarto. Tanto che alla fine lo hanno richiamato ai box per un quarto stop e montargli gomme rosse. Un po' come tentare di svuotare il Titanic con un secchiello.
L'errore strategico ha fatto scendere Leclerc dal podio, ma probabilmente una strategia giusta non avrebbe portato alla vittoria. Sono mancate proprio le prestazioni, per la prima volta quest'anno la Ferrari non era competitiva e non è stata solo colpa del cambiamento della temperatura, è mancato qualcosa nella preparazione della vettura per la gara. Che la macchina non andasse come previsto lo racconta la gara di Sainz. Lui ha seguito la stessa strategia di Hamilton (Gialla, gialla, rossa) ma Lewis che partiva al settimo posto è salito sul podio, lui è arrivato quarto.
La strategia ha distrutto la gara di Leclerc, ma non è per quello che la Ferrari non ha vinto in Ungheria. Per la prima volta quest'anno non c'erano le prestazioni. Perché sia successo a Maranello se lo chiederanno per un pezzo.
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