Il podio arrivato a tempo scaduto non cambia il senso del discorso. Per la Ferrari il gran premio d'Ungheria resta quello rimpianti. Il terzo posto di Sainz non modifica l'umore anche se fa bene alla classifica perché permette alla Ferrari di agganciare la McLaren a quota 163. Charles Leclerc era partito con calma, con intelligenza, restando lontano dal big crash innescato da Bottas, ma proprio mentre si stava infilando dietro a Hamilton gli è arrivato addosso Stroll con uno strike che ha coinvolto pure Ricciardo. Se Charles non fosse stato eliminato dopo meno di 500 metri, avrebbe potuto giocarsi la vittoria. «È stata una bella partita di bowling. In una domenica così, prima della sosta estiva, è stata una m Non so come sia stato possibile. Stroll partiva cinque o sei posizioni indietro. Anche io ho esagerato in passato al via, ma oggi provare a guadagnare cinque posizioni alla prima curva è irrealistico. Sono frustrato perché sapevo di avere le possibilità di fare bene. Sono partito cauto ed è andata a finire così». Poteva davvero essere la sua giornata. Sfortunato e senza colpe.
Uscito di scena Leclerc il testimone rosso è passato a Sainz, ritrovatosi quarto sullo schieramento della seconda partenza con 11 posizioni recuperate. Quando però come tutti gli altri (escluso Lewis) è rientrato ai box a montare gomme da asciutto si è trovato bloccato nel traffico. La Ferrari ha fatto le cose con attenzione, altri no e si sono visti piloti saltare davanti a Carlos con manovre che non si sa come non siano state considerate unsafe release (solo Kimi è stato punito, ma lui Mazepin lo ha proprio colpito). A fine gara si è lamentato, decisamente, arrabbiato anche Mattia Binotto. «Oggi sono disappointed, lo dico all'inglese. Ha iniziato a piovere poco prima della gara. Sapevamo che per noi oggi era una bella occasione e la stavamo anche creando. Charles è partito cauto e si è trovato in seconda-terza posizione, in quel momento aveva fatto la curva e aveva strada libera. Poi è stato letteralmente speronato da Stroll, che non si sapeva da dove fosse arrivato e non aveva per nulla in controllo la propria vettura. Dispiace perché sarebbero stati punti importanti anche per lui. L'occasione era ghiotta.
Con Carlos siamo partiti dalla pit lane per cambiare le gomme, è stata la scelta giusta; abbiamo fatto un pit stop ottimo sotto i due secondi, poi siamo rimasti fermi perché sappiamo che è pericoloso nella corsia dei box con tutto quel traffico. Con gli unsafe release ci sono regole chiare, invece nessuno degli altri le ha rispettate...».
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