Giorgio Coluccia
Casa Di Francesco, ci sono stati momenti migliori. Per adesso invece c'è solo un ultimo posto in classifica, da condividere con tre punti a testa in cinque giornate: il papà-allenatore, Eusebio, alle prese con una Sampdoria attanagliata dai problemi dentro e fuori dal campo; il figlio-calciatore, Federico, fermato da uno stiramento nella notte in cui va a segno, ma la Spal perde ancora. Quattro sconfitte e una sola vittoria, di padre in figlio, lo score è identico. E pensare che per entrambi doveva essere la stagione del rilancio, dopo che il tecnico era tornato subito in carreggiata, accasandosi con i doriani a pochi mesi di distanza dalla cacciata di Roma, mentre l'esterno d'attacco aveva ricominciato da Ferrara per mettersi alle spalle la deludente esperienza con il Sassuolo e il feeling mai trovato con De Zerbi.
Proprio nel Sassuolo la carriera del papà ha spiccato il volo, ma ora si ritrova a scacciare via le nubi minacciose di un secondo esonero in pochi mesi perché a Genova i risultati non arrivano e il clima è pesante, con tanto di contestazione e minacce al presidente Massimo Ferrero. Tra il numero uno e la cordata capeggiata dall'ex Gianluca Vialli l'intesa non si trova, i 100 milioni richiesti sbloccherebbero l'impasse, l'ultima lettera d'intenti ha fissato una nuova scadenza per l'accordo al 30 settembre, ma i segnali che arrivano non sono buoni. Nel frattempo già oggi i blucerchiati torneranno in campo, a impennare ancora di più questa salita pirenaica ci sono il calendario, che a Marassi porterà la capolista Inter, sempre vittoriosa fin qui, e gli infortuni, con il rischio di dover rinunciare in un colpo solo a Gabbiadini e Quagliarella. Il primo ha un problema all'adduttore accusato a Firenze, il secondo lamenta un fastidio al collo da diversi giorni, oltre al forfait già certo dell'ex Murillo, fermo per squalifica.
Così il turno infrasettimanale in casa Di Francesco è stata una vera sciagura: da un lato Eusebio assisteva inerme a una vittoria della Fiorentina dopo sette mesi di astinenza viola, dall'altro Federico doveva alzare bandiera bianca per un guaio muscolare contro il Lecce, una diretta concorrente nella corsa alla terza salvezza di fila. L'esterno, che aveva segnato anche al debutto contro l'Atalanta, è già a quota due reti in cinque presenze, lo stesso (magro) bottino che aveva fatto registrare in tutta la scorsa stagione scorsa, ma ora l'infortunio lo costringerà a fermarsi e a saltare il durissimo impegno di oggi in casa della Juve.
Sembra uno scherzo del destino, accomunati dal cognome e dalle difficoltà, per le squadre dei Di Francesco ora ci sono le prime due della classe, in attesa poi di ritrovarsi uno contro l'altro, per Spal-Sampdoria, il 4 novembre prossimo. Nel frattempo le ferite bruciano, il mal comune, mezzo gaudio stavolta non vale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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