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Castrogiovanni fuori per un giallo, la nazionale crollaSei NazioniL'Italrugby preso a schiaffi dal Galles

Hanno sperato nella pioggia e hanno trovato persino il diluvio, ma è stata solo una doccia fredda. L'Italia del rugby non si è vista. O almeno quella vivace e coraggiosa ammirata all'Olimpico contro la Francia. Ieri con il Galles è scesa in campo una via di mezzo tra quella stupefacente del primo match e quella inguardabile di quindici giorni fa in Scozia. Insomma, una squadra che è durata appena un tempo, finché la partita è stata controllata e affidata solamente ai calci di punizione. Un'Italia diversa rispetto a quella a cui ci aveva abituato il ct Brunel. Rimesso nel frigo lo champagne ci si doveva affidare alla mischia, ma questa volta anche il reparto che per anni è stato il nostro punto di forza ha fatto flop. Troppo indisciplinati, troppo fallosi Castrogiovanni, Ghiraldini, Lo Cicero e compagni.
Così è stato il Galles a prendere in mano la partita poco a poco, prima affidandosi al piede fatato di Leigh Halfpenny, l'estremo di Cardiff che aveva già guidato i Dragoni all'impresa di Parigi, poi approfittando di ogni piccola sbavatura azzurra per infilarci con due mete che hanno chiuso la partita tra il 44' e il 60'. Dal 6-9 con cui si è chiuso il primo tempo, con Burton che sbaglia il drop del possibile pareggio in apertura di ripresa, al 9-26 che ha deciso la sfida per i britannici.
Due i momenti chiave. Al 44', quando un calcetto di Phillips oltre i nostri mediani si trasforma in un rimbalzo beffardo che scavalca Gori, mentre Jonathan Davies può controllarlo di piede prima di andare a depositare la palla oltre la linea di meta. E al 58', quando Martin Castrogiovanni viene cacciato dall'arbitro per l'ennesima scorrettezza in mischia ordinata: gli azzurri restano in quattordici e il Galles ne approfitta subito per segnare la seconda meta con Cuthbert. Un Galles molto razionale, rigenerato probabilmente dall'impresa di Saint Denis, adesso in grado di onorare il torneo conquistato lo scorso anno, grazie soprattutto alla difesa sontuosa messa in mostra ieri.
Gli azzurri invece tornano dietro la lavagna: dopo l'exploit con la Francia (battuta anche ieri dall'Inghilterra 23-13, terzo ko consecutivo, non le accadeva dall'82), destinato a restare solo un piacevole episodio, si tornano a vedere vizi antichi, errori nel possesso, nella gestione della palla da parte dei mediani, traditi persino dal pacchetto di mischia. Ci eravamo illusi di poter giocare finalmente il torneo da protagonisti, siamo tornati subito nel nostro limbo.

Persino tra qualche fischio dell'Olimpico.

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