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Ceferin non molla e si ricorda dei giocatori

"Mi ricandido. Noi ai mondiali ogni due anni. Attenzione alla salute degli atleti"

Ceferin non molla e si ricorda dei giocatori

Il mondo del calcio si tranquillizzi, Alexander Ceferin non si schioda dalla poltrona. Ha promesso (minacciato?) che si ripresenterà candidato alla presidenza Uefa. Lo ha fatto davanti ai giornalisti di tutto il mondo, nel corso del congresso Aips (associazione stampa sportiva internazionale) organizzato a Roma con Ussi (unione stampa sportiva italiana), e sarà candidato unico, quindi non c'è spazio per la fantasia. Naturalmente l'attuale presidente Uefa è tornato sui cavalli di battaglia. «No assoluto alla Superlega: non ne voglio più sentir parlare. Sono stati tre anni duri questi: tra Covid e un'idea sciocca che voleva rovinare il calcio. La Superlega non esiste, Florentino Perez ha parlato troppo. Ma, nonostante tutto, il calcio europeo è rimasto unito ed è la soddisfazione più grande». Ceferin è stato diretto sugli argomenti. Zittisce De Laurentiis sul problema africani del Napoli: «Non sono d'accordo, è giusto giochino per il club e per la loro nazionale: è una parte essenziale del calcio». Garantisce che va salvaguardata la salute dei giocatori. «Non possiamo farli giocare ancora di più. La salute è il problema principale. L'idea del mondiale ogni due anni vuole cannibalizzare lo sport, Olimpiadi comprese. Anche la Fifa ha capito. Sono rimasto sconvolto dalla proposta». Ammette che il fair play finanziario fa acqua, ma controbatte: «Non possiamo imporre un salary cap come negli Usa. Però dobbiamo rendere il calcio più sostenibile, il costo salari non deve oltrepassare il 70% degli introiti». Assicura che la nuova Champions sarà meno noiosa. «Oggi sappiamo che avanzano sempre le stesse, con più squadre tutto sarà meno scontato». Infine applaude la Conference league ( poteva dire il contrario?). «Ora vogliono stadi più grandi per la finale dopo la vittoria della Roma. Questa finale ha superato, per importanza, quella della Europa league». Infine ha steso un velo impietoso sul caso Devis Mangia aggrappandosi alle documentazioni, che pare non lascino dubbi.

Unico dubbio lasciato da Ceferin: sarà vero, come ha garantito, che Fifa e Uefa vanno d'accordo al 95 per cento? In certi casi non basta la parola.

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