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La Champions approda a Roma con Vieri e Cafu

Il trofeo esposto nell’arena UniCredit a Piazza del Popolo. L’ex attaccante di Inter e Milan: "Non l’ho mai vinta e mi dispiace, ma la mia carriera è stata bella. Del Piero? Presto andrò a trovarlo in Australia..."

La Champions approda a Roma con Vieri e Cafu

Il trofeo della Champions League chiude il suo tour italiano con la tappa di Roma, luogo dove la finale è approdata nel 2009 con il successo del Barcellona sul Manchester United. Forte del successo di 132mila visite e di 30mila foto scattate nel giro della nostra penisola, l’arena allestita in Piazza del Popolo da UniCredit, official sponsor della manifestazione, vedrà l’esposizione della Coppa fino a martedì prossimo. È stata allestita una mostra-evento gratuita, ambientata in uno scenario che riproduce il mondo della competizione per club più prestigiosa d’Europa. Oltre alla mostra, c’è la possibilità per gli appassionati di farsi scattare dei ritratti, scaricabili on-line, con il trofeo.
Testimonial dell’evento gli ex calciatori Christian Vieri e Marcos Cafu, che negli anni scorsi hanno vestito - tra le altre anche le maglie di Lazio e Roma. Con loro Frederik Geertman, responsabile Rete Famiglie & PMI Italia di UniCredit che ha annunciato un’iniziativa per i propri correntisti (l’attivazione di una card entro il 30 novembre per vincere biglietti per la finale 2013), il marketing director degli eventi Uefa Guy-Laurent Epstein e il rappresentante ufficiale della Federazione guidata da Platini Gregory Biskos.

La collaborazione di UniCredit con la storica azienda Panini permetterà inoltre ai visitatori di ottenere altri omaggi: 20 mila album di figurine Panini, con le figurine necessarie per iniziare la collezione della Uefa Champions League 2012/2013.

Vieri non ha mai alzato questo trofeo, perse una finale con la Juventus, ma ha vinto l’ultima Coppa delle Coppe con la Lazio. «È un piccolo rammarico, ma in generale ho vissuto una bellissima carriera durante venti anni. A Birmingham ricordo migliaia di tifosi laziali che ci sostennero nella conquista della prima Coppa europea del club. I difensori che più mi hanno fatto soffrire? Maldini e Nesta, con loro non segnavo mai. Durante un derby di Milano, ruppi il naso al primo con una gomitata involontaria e appena uscì, guarda caso, riuscii a far gol. La mia favorita per la Champions di quest’anno? Il Barcellona, squadra della quale sono tifoso. Ma credo che le italiane possano fare bene: la Juventus è una squadra fenomenale, da quando c’è Conte ha cambiato mentalità e ha preso la mentalità di squadra vera. Quella che Conte aveva quando giocava. Lui è un lavoratore, il suo gruppo è molto unito ed è difficile batterli. Un mio erede? Non lo vedo, anche se mi piace da impazzire Cavani: ha la grande qualità di spaccare le difese andando in profondità, il Napoli è una buona squadra ma non capisco come mai non sia ancora arrivato in una big».

Il suo ex compagno di squadra Del Piero è appena approdato in Australia, paese dove Vieri è nato. «Il calcio italiano ha perso un grande giocatore, ma ha fatto una scelta che va rispettata, so che è contentissimo, il suo arrivo ha portato tanti giovani agli allenamenti del Sydney e 35mila alla prima in casa. E lui ha già risposto con un gol dei suoi. Se gli ho dato consigli? No, ci siamo solo sentiti ma credo che presto andrò a trovarlo per fargli conoscere la città».

Pendolino Cafu la Champions l’ha vinta nel 2007 con il Milan, una rivincita su quella finale maledetta di Istanbul del 2005 quando i rossoneri buttarono al vento un vantaggio di tre gol dopo il primo tempo: «Pensavamo di aver già vinto, ci rilassammo un po’, ma la lezione ci servì per la finale di due anni dopo, quando entrammo in campo concentratissimi». Ora l’ex terzino, che ha vinto anche due Coppe del Mondo in tre finali, è impegnato in iniziative benefiche in Brasile e nella sua città natale di San Paolo, è passato a Trigoria per ritirare la maglia dell’Hall of Fame giallorossa e ha cenato con Aldair. «Sono molto contento di essere tra gli undici più forti. È stata una soddisfazione incredibile per quello che abbiamo fatto. Zeman? Ha cominciato da poco, dategli tempo, ma ai miei tempi aveva una squadra più compatta. Totti? È sempre forte, romano e lotta per la squadra. È stato un compagno fantastico: ha sempre fatto bene per la Roma e per la Nazionale, io tifo sempre per lui.

La squadra deve aiutarlo e lui deve aiutare la squadra».

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