«Partiamo da un assunto: la salute delle persone viene prima di ogni altra cosa. Pertanto, se si valuterà che è il caso di spostare le Olimpiadi, allora diremo sì al rinvio». Queste parole rilasciate a Il Giornale portano la firma di Stefano Tempesti, mito della pallanuoto italiana, che a 40 anni ha lasciato la Liguria e il Recco (con il quale ha vinto 14 scudetti e 5 Coppe Campioni) ed è ripartito dall'Ortigia Siracusa, per giocare con continuità e meritarsi la sesta Olimpiade (dopo l'argento di Londra e il bronzo di Rio manca giusto l'oro olimpico alla sua carriera straordinaria). Tempesti è soltanto uno dei tanti esempi di atleti azzurri della vecchia guardia pronti a lasciare a fine quadriennio, al termine dei Giochi di Tokyo. Ma ora che le Olimpiadi rischiano di slittare per il Coronavirus, quegli stessi atleti che avevano immaginato di recitare l'ultima pagina del copione della loro carriera proprio ai Giochi, ora si ritrovano appesi a un filo. «Certo - prosegue Tempesti -, questa situazione per noi atleti di una certa età ci lascia a disagio, perché il tempo passa anche per noi e non è facile aspettare. Ma, comunque vada, ho già preso una decisione: la mia avventura pallanuotistica continuerà di certo anche se dovessero spostare le Olimpiadi di un altro anno. Poi, quando verrà il momento, sarà il ct a decidere se convocarmi».
La lista degli highlander dello sport azzurro, però, non si ferma a Tempesti. Oltre agli olimpionici Chiara Cainero e Aldo Montano, va ricordato Giovanni Pellielo: il 50enne vercellese ha sì messo in bacheca quattro medaglie ai Giochi, ma manca l'oro olimpico, che ora potrebbe sfumare a causa del virus. Il percorso verso la sua ottava Olimpiade, infatti, è in salita, dal momento che non spara ai piattelli dall'8 marzo, pur avendo l'esenzione che riguarda gli atleti d'interesse olimpico. Il suo racconto: «Vivo con mia madre che ha 82 anni e non posso andare in giro per i campi di tiro e poi tornare a casa come se niente fosse. Metterei la sua salute a rischio e proprio non me la sento: prima viene la vita, poi tutto il resto». Fu proprio Santina, ex cacciatrice, a mettere in mano il fucile al piccolo Johnny.
Altri campioni avanti con gli anni sono Elisa Di Francisca, che ha già annunciato di non voler andare oltre il 2020, perché, confessa, «vorrei un secondo figlio e a quasi 38 anni l'orologio biologico non aspetta lo sport». Anche Tania Cagnotto lascerebbe i tuffi in caso di rinvio di un anno. «Ma devo ancora confrontarmi con Tania e capire insieme cosa fare», precisa Francesca Dallapè, la compagna di sincro della bolzanina. Chi, invece, di sicuro non mollerebbe Vincenzo Nibali («35 o 36 anni cambia poco» spiega il siciliano) e Federica Pellegrini, che ieri ha provato a sdrammatizzare sul possibile slittamento dei Giochi pubblicando un video divertente su Instagram in cui simula una gara di nuoto, ma sul letto di casa.
Fede, in cuor suo, sa bene che a 31 anni un rinvio complicherebbe i suoi piani. A maggior ragione se l'eventuale rinvio fosse di due anni. In un ipotetico scenario, chissà, la Divina potrebbe arrivare a nuotare agli Europei di Roma 2022, nella piscina che l'ha resa immortale.
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