Ritrovato il dono della parola a Dubai («in futuro vincerò la Champions») venendo premiato al Globe Soccer Award, oggi Antonio Conte ritroverà la sua Juventus. Pare che nel frattempo gli sia tornato anche il sorriso: merito del Natale trascorso con una classifica a dir poco perfetta. Via il broncio mostrato in Italia nella settimana che precedeva la partita di Bergamo e causato dall'essere stato tirato nuovamente in ballo nella vicenda calcio scommesse. Il tecnico leccese aveva inaugurato un personalissimo silenzio stampa, ufficialmente difeso da Marotta: il quale poi se ne è andato a Londra con la famiglia senza però trascurare gli affari, leggi il possibile arrivo di uno tra Menez e Biabiany, e la partenza di Vucinic e/o Giovinco.
Oggi, a ranghi completi, si ricomincia. A Vinovo torneranno anche i sudamericani, troppo importante la sfida casalinga di domenica prossima, contro la Roma, per permettersi scappatelle. Nel frattempo, ieri gran parte del gruppo ha già lavorato sul campo: assente Vucinic (influenza), c'era in compenso Pirlo che corre quanto meno verso la convocazione. Un mese dopo il problema al collaterale mediale del ginocchio destro, il numero 21 pare vicino al rientro: senza di lui la Juve ha perso la Champions, ma in campionato ha battuto Udinese (la sua uscita dal campo era avvenuta dopo una decina di minuti), Bologna, Sassuolo e Atalanta. Come dire che non serve fretta e infatti le cautele non mancheranno, pur già sapendo che Pirlo - lo scorso anno primo marcatore di un 4-1 senza storia contro la Roma di Zeman - spingerà per giocare: nel frattempo pare anche che i sondaggi per il rinnovo del suo contratto (biennale pesante o triennale a cifre inferiori) proseguano senza tensioni e anche questa è una bella notizia.
Sarà ovviamente un Juve-Roma da tutto esaurito: Stadium sold out da una decina di giorni e trequarti dell'Italia calcistica che tiferà per i giallorossi non fosse altro che per regalare un po' di pepe alla corsa tricolore. Il solito «Juve contro tutto e tutti» potrà quindi essere rispolverato e magari funzionerà ancora una volta, lanciando la Signora verso il terzo tricolore consecutivo. A quel punto Conte dovrà decidere il da farsi, rispettando il contratto che lo lega alla Signora fino al 2015 e/o accettando il prolungamento che Agnelli e Marotta danno per scontato, oppure cambiando strada: l'estero lo attira da sempre, la possibilità di arrivare quanto prima alla Champions anche. «Non è tempo per parlare del mio futuro», ha ribadito a Dubai. Il che, come è ovvio, può significare tutto e niente. E se può apparire strano che Conte eventualmente lasci la sua Juve a metà del guado - inteso come eliminazione prematura dalla Champions - non vanno nemmeno nascosti i dubbi e la consapevolezza che per giocarsela davvero alla pari con certe potenze economiche serviranno anni.
Al momento, comunque, il pensiero unico è per il «giardinetto di casa», ovvero lo scudetto con nel mirino pure Europa League e Coppa Italia. Poi, come già accaduto la scorsa primavera, potrà ricominciare l'amletico «resto o non resto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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