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Il ciclismo complica la terza "volata" di Malagò

Dopo l'olimpionica Bellutti, si candida l'ex presidente federale Di Rocco "sostenuto" da tennis e nuoto

Il ciclismo complica la terza "volata" di Malagò

Una cosa è certa, sarà volata a tre. Il 13 maggio, ultima tappa di questa corsa elettorale che vale la poltrona di numero uno del Coni, sarà sfida tra il detentore della poltrona Giovanni Malagò e due conoscenze e anche eccellenze dello sport del ciclismo: l'ex presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco e la pluricampionessa olimpica Antonella Bellutti.

Malagò sembrava destinato ad un arrivo solitario sul traguardo di Milano, dove il 13 maggio prossimo sarà incoronato il vincitore, ma in questa lunga corsa a tappe, la prima a prendere la sua ruota è stata la Bellutti, che è uscita quasi subito allo scoperto (a dicembre), mettendosi in scia dell'esperto numero 1 del Palazzo. Più coperto Di Rocco, che prima ha deciso il da farsi su questioni interne: candidarsi o meno per la riconferma a numero uno del ciclismo. Una volta deciso di fare un passo indietro, ecco maturare l'idea di scendere in campo, anche grazie ad un gioco di squadra molto ben orchestrato, soprattutto da due Federazioni importanti e allo stesso tempo scontente dell'operato dell'attuale presidente Coni: quelle del nuoto e del tennis su tutte.

Renato Di Rocco ha deciso, anche se non ha ancora sciolto le ultime riserve: «Lasciatemi ancora qualche giorno, un paio di settimane e poi vi dirò tutto», ci spiega. Classe '46, per quindici anni presidente della Federciclismo, pensionato Coni, ex membro di Giunta, è uno dirigenti più apprezzati e conosciuti in ambito sportivo, in particolare da alcuni presidenti come Barelli e Binaghi, che chiedono un cambiamento radicale, un nuovo modo di gestire la politica, con meno steccati e molto più dialogo.

Tutto lascia pensare che questa possa essere la fuga buona: una fuga a tre. Dove si arriverà in volata, anche perché il sentiment elettorale dice che al momento, Malagò e Di Rocco sono lì, molto vicini, con una Bellutti che potrebbe essere l'ago della bilancia.

Malagò punta al suo terzo ed ultimo mandato. Nel 2017, per l'attuale presidente fu un autentico plebiscito, con 67 consensi, oggi però il clima sembra essere cambiato. Alla politica la resistenza di Malagò non è piaciuta. La riforma dello sport è ancora di lì a venire...

Sarà volata a tre, ed è probabile che si debba anche ricorrere al fotofinish.

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