Sport

Un ciclista come Dio comanda. La squadra del Papa pedala in Australia

La prima volta di un team vaticano ai Mondiali. Il decano Schuurhuis al via. Il ct: "Per noi una responsabilità sociale"

Un ciclista come Dio comanda. La squadra del Papa pedala in Australia

Per via dell'età, qualcuno è probabile che lo mandi a farsi benedire. In verità Rien Schuurhuis, 40enne olandese ex professionista (nel 2016 con la Black Inc Cycling Team, nel 2018 con la Oliver's Real Food) in Australia ci andrà con la benedizione di Papa Francesco, lui che sarà il primo atleta della neo costituita Athletica Vaticana a correre la prova iridata. «Rappresentare Athletica Vaticana ai Campionati del Mondo in Australia è per me un onore incredibile ha raccontato Schuurhuis, sposato con l'ambasciatrice australiana in Vaticano Chiara Porro - e non vedo l'ora di portare questo spirito di squadra in gara». Domenica 25 settembre a Wollogong in Australia, alla prova iridata di ciclismo si scriverà quindi una storica pagina di sport. Rien Schuurhuis, sarà al via della prova su strada con la maglia del Vaticano. Sarà una prima volta per uno Stato che il 24 settembre dello scorso anno, in occasione della sfida iridata di Lovanio, in Belgio, veniva riconosciuto come il 200° membro ufficiale dalla Federazione Internazionale del ciclismo (Uci) grazie al lavoro prezioso di Renato Di Rocco, storico presidente della Federciclismo e vicepresidente onorario di quella mondiale.

In Australia saranno in quattro: una delegazione ridotta e qualificata. A Schuurhuis si uniranno il direttore di Vatican Cycling Emiliano Morbidelli, il segretario Simone Ciocchetti e il responsabile delle relazioni estere e ct della spedizione Valerio Agnoli, il quale, da apprezzato gregario di Basso, Nibali e Sagan è impaziente di vivere questa nuova avventura. «Ne sono semplicemente felice ci racconta il 37enne Ct della Vatican Cycling che in carriera ha vestito le maglie di Liquigas, Astana e Bahrain -. È un dono poter ricoprire questo ruolo, ma è anche una responsabilità sociale».

Ciclismo e fede, non è un connubio impossibile. Anzi, Gino Bartali ne è simbolo e testimone e non è un caso che da devoto terziario carmelitano oggi per lui sia in corso la causa di canonizzazione. «Idealmente Bartali sarà il capitano che ci guiderà nella nostra avventura australiana ricorda Giampaolo Mattei, presidente di Athletica Vaticana -. In futuro poi abbiamo l'idea di correre con il suo nome sulle maglie». Domenica 25 settembre (partenza alle 2.15 e arrivo alle 10.15 italiane) il ciclismo scriverà una nuova pagina. Rien Schuurhuis correrà il primo mondiale con la maglia del Vaticano.

Forse proverà anche ad andare subito in fuga, senza che nessuno lo mandi a farsi benedire, anche perché lui porta la benedizione del Papa.

Commenti