
Il pari non faceva piacere a nessuna delle due, mancava più di mezz'ora al termine ma sembrava di capire che sarebbe finita così per manifesta stanchezza fisica e mentale. Poi Pogba ha trovato Dybala sulla destra, l'ha servito in area, Tatarusanu gli è piombato fra i piedi, palla vagante, Mandzukic, 2-1, poi addirittura lo stesso Dybala per il 3-1, sesta vittoria consecutiva.La Juve procede, non ha rischiato ma è parsa stanca e siccome Allegri alla vigilia si era complimentato con la Fiorentina dicendo che nessuno si aspettava di vederla lì, nemmeno lui, Paulo Sousa aveva pensato di spiegarglielo.Si è presentato allo Stadium imbattuto da sei gare, la striscia più lunga del campionato, e ha messo davanti solo Kalinic a prenderle da Chiellini e Bonucci che per tradizione non si sono tirati indietro.Sousa poi ha messo molto larghi Alonso e Bernardeschi e dopo appena un minuto, 70 secondi cronometrati, Chiellini ha tirato la prima stecca della serata falciando in area il giovane numero dieci viola. Daniele Orsato non se l'è sentita di fischiare subito, si è consultato con una serie di occhiate con Tonolini, assistente sotto la tribuna, e poi senza quella autorità che gli viene conferita, ha puntato il dito verso il dischetto. Ilicic si è incaricato di giustiziare Buffon che ha intuito e basta. Non è la prima volta che la Viola parte in discesa con un rigore nei primissimi minuti, a memoria Sampdoria e Inter sempre in trasferta, finite entrambe bene per Paulo Sousa. A quel punto la Juventus ha tirato fuori un'aggressività esagerata, la Fiorentina non è più uscita dalla sua metà campo e dopo appena tre minuti è arrivato l'1-1 di Cuadrado che ha beffato Tatarusanu con un pallonetto di testa sul secondo palo. La Viola ha un buon palleggio e lo ha fatto vedere, Matias Vecino e Milan Badelj più da squadra, Allegri invece ha dato una maglia a Khedira e non se n'è capita la ragione, ha tenuto Marchisio a completa protezione dei due centrali e Pogba per indole e per forza ha dovuto fare tutto da solo. A volte anche bene ma dopo uno, due, tre avversari saltati, il quarto come minimo ti mette le mani addosso. Pochi palloni per Mandzukic che se li è dovuti venire a cercare, meno problemi per Dybala che per natura furoreggia anche sulle palle morte e infatti sono stati suoi gli unici veri tentativi dei campioni d'Italia, spesso dopo aver dribblato mezza squadra.Dopo un'ora di gioco abbastanza brutto e senza parate, Allegri si è accorto che c'era in campo Khedira e l'ha sostituito fra gli applausi, non a Khedira.
Ma erano spariti dal campo anche il giovane Bernardeschi, Evra e Alonso, quelli in fascia, tutti con la lingua fuori, merito anche del turno infrasettimanale di coppa, la Juve martedì, la Viola con due giorni di riposo in meno. L'unico che abbia retto fino alla fine nel ruolo di protagonista è stato Orsato, otto ammoniti, che a giro d'orologio è stato insultato da un mucchio di gente in campo e fuori.