Ci vorrebbe una magia, una magia del mitico Letzigrund, lo stadio di Zurigo dei fantastici record dell'atletica, per riscoprire emozioni da grande Italia. Ma la pista e le pedane non fanno miracoli, al massimo ti restituiscono quanto hai speso in fatica e allenamenti. Gli europei di atletica tornano ad una centralità dimenticata, edizione numero 22, a 80 anni esatti dalla prima a Torino 1934, che richiama il meglio del vecchio continente dopo l'edizione 2012, azzoppata dagli interessi olimpici. Stavolta ci saranno anche marcia e maratona e per Italia nostra potrebbe essere una buona notizia: le gare delle grandi fatiche sono pane meno duro rispetto a velocità e mezzofondo.
L'Italia si presenta con una squadra giovane (30 under 23, 8 matricole), multietnica, qualche vecchione indomabile e un gruppo di ragazze che potrebbero salvare la faccia della spedizione: Grenot (400) e Trost (alto), Giorgi e Palmisano (marcia), Straneo e Incerti (maratona), mettiamoci anche Federica Del Buono per un posto nella finale dei 1500 metri. Un pugno di nomi che illustra l'identità di questa Squadra tra naturalizzate e mamme, brave studentesse e inesauribili faticatrici. Più rassicuranti dei maschi che se la giocano con triplisti e maratoneti. Italia che punta a tener botta rispetto agli ultimi europei (3 medaglie) e sogna qualcosa in più.
Ma quale Europa ritroverà? Le solite armate, magari la Russia meno forte per la decimazione causa doping nella marcia, e alcune gare di alta qualità: alto maschile dove si rischia il record del mondo con la splendida sfida tra Ukhov e Bondarenko, ed anche quello femminile. L'asta inseguirà il fascino del proibito con Renaud Lavillenie, l'uomo che ha battuto il record di Bubka. Il mezzofondo godrà dietro alla rincorsa ai primati dell'inglese Mo Farah: potrebbe arrivare a sei medaglie come riuscito solo a Roger Black, Pietro Mennea e Harald Schmid. Non è un'impresa da tutti giorni. Lo sprint ormai non è sprint senza i siluri dell'altro continente, ma tra uomini e donne ne verrà fuori qualche sorpresa.
Il francese Lemaitre cercherà tre medaglie. Una donna per tutte: l'olandese Dafne Schippers, quest'anno leader nei 100 e nei 200 m. E stavolta le gare, più dei record, faranno spettacolo. Atletica più umana e, forse, meno dopata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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