il commento 2

Aurelio De Laurentiis ha deciso di spegnere i microfoni di Sky. Ai suoi dipendenti del Calcio Napoli, tutti, dall'allenatore Benitez ai calciatori, ha fatto divieto di partecipare alle trasmissioni dell'emittente di Murdoch e in particolare alle interviste del dopo partita. Per il presidente del Napoli, Sky sport non sarebbe obiettiva, anzi è faziosa, nei commenti e nelle opinioni che riguardano la squadra napoletana, Massimo Mauro, poi, da ex juventino avrebbe offeso Benitez definendo "disonesto" il pensiero del tecnico spagnolo, Ilaria D'Amico è la compagna di Buffon, dunque, come diceva Totò, è la somma che fa il totale. Ma il principe De Curtis era un gigante della battuta, De Laurentiis non ha titoli nobiliari, è uomo tutto di un pezzo e ha un senso dell'umorismo inversamente proporzionale a quello dei suoi migliori o peggiori cinepanettoni; a Pechino ordinò ai suoi di non presentarsi per la premiazione della supercoppa italiana, a Milano definì i colleghi presidenti delle "merde" e i giornalisti dei gran cafoni e su uno di loro «mi permetto anche di mettere le mani addosso».

Ora ha inventato il silenzio stampa ad personam, anzi ad negotium, Sky gli garantisce dai 50 ai 60 milioni di euro annui, interviste comprese ma De Laurentiis se ne frega, i soldi non sono tutto nella vita. Lo ha ribadito lui medesimo: «Noi del cinema siamo dei gran signori». Per l'appunto, come diceva, sempre e ancora, Totò: «signori si nasce. E io, modestamente, lo nacqui».

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