di Riccardo Signori
S periamo non finisca con un gol fantasma. La Juve sarebbe monotona e il Napoli avrebbe un alibi in più. E non parliamo neppure di partita scudetto. C'è ancora tempo per perdere o acquisire vantaggi. Lo dice la mediocrità, più che la grandezza, di questo campionato. Più facile che il Napoli perda punti e la Juve ne perda meno. La Signora ha ancora un cammino reso tortuoso da un futuro in Champions: da non sottovalutare. E il Napoli è il re delle occasioni perdute: quest'anno da far cascare le braccia. Dice la logica calcistica fin qui vissuta che la Juve proprio stasera dovrebbe dimostrare l'acclarata superiorità e il Napoli dovrebbe miracolarsi per cavare finalmente il risultato che conta nel momento che conta.
L'andata a Torino fu la sintesi di quanto detto. Quest'anno la squadra di Conte ha sbattuto la faccia in grandi sfide di campionato: battuta da Inter, Milan, Roma. Ma fu prepotente contro il Napoli, che si sciolse lasciando il ricordo di una traversa, nulla di più. Speriamo almeno siano divertenti. Ci sono i presupposti. La Juve ha voglia di chiudere bocca a tutti e il Napoli di tenere fede a un Dna che si è annacquato. La Juve è più sicura nell'essenza di squadra scudetto. Il Napoli aspetta il risveglio di Cavani e forse ha un allenatore rimasto, in ogni senso, in maniche di camicia. Ha perso l'abito del vincente.
L'anno scorso, dopo 26 giornate, Juve e Napoli erano divise da 8 punti, e guardavano in su verso il Milan. Quest'anno i punti di distacco sono 6, ma entrambe danno la sensazione di avere qualcosa in meno rispetto all'anno passato.
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