Como, il gol di Henry. "Penso anche al bene della comunità"

Nell'epoca del risultatismo, del tutto e subito, sulla sponde del Lago di Como non passano inosservate le parole illuminate del leggendario Thierry Henry

Como, il gol di Henry. "Penso anche al bene della comunità"

Nell'epoca del risultatismo, del tutto e subito, sulla sponde del Lago di Como non passano inosservate le parole illuminate del leggendario Thierry Henry. Sarà lui il nuovo azionista del club, presentato ieri con uno sguardo lungimirante: «Questa società che vive i miei stessi valori: non solo una squadra di calcio, ma anche una realtà in grado di aiutare la comunità locale». (E intanto nel posticipo della 3/a giornata del campionato di serie B il Brescia vince contro il Como 1 a 0).

Il legame viscerale tra il club e la propria gente rappresenta uno dei capisaldi per l'ex centravanti francese, la cui partecipazione nel club lombardo sarebbe vicina all'1 per cento. «Una società sportiva vive grazie alla comunità locale, altrimenti non è nulla. Purtroppo molte volte gli obiettivi commerciali prendono il sopravvento e interrompono questo legame speciale, facendo perdere il cuore alla società. Quando ho parlato con questo team, mi sono state illustrate sia l'attività già in atto sia l'ambizione di garantire che il club prosperi assieme alla comunità. Ho capito che questa era l'opportunità perfetta per me». Parole in musica, più uniche che rare ai tempi dei deficit di bilancio, degli obiettivi di breve periodo e di una parte romantica sempre più spesso piazzata in secondo piano. Titì Henry mancava dall'Italia dal 1999, anno delle fugaci apparizioni in maglia juventina («Sarei rimasto in Italia se non fosse stato per una persona, ho amato molto la Juve» ha detto ieri), e a Como sentirà il profumo lontano della Premier League assieme all'altro ex Arsenal Cesc Fabregas.

«Prima di scegliere questa città ho parlato con lui, ma ho sentito anche Gianluca Zambrotta, mio ex compagno al Barcellona». In chiusura l'ennesima giocata di classe alla Henry: «Nel mondo la gente parla sempre del lago o della bellezza del posto. Adesso però a Como è importante iniziare a parlare anche di calcio».

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