Comolli, la Juve "in inglese" tra Tudor e il Moneyball

Il dg francese che per ora non parla italiano: "Approccio scientifico allo sport". Il ruolo di Chiellini è da decifrare

Comolli, la Juve "in inglese" tra Tudor e il Moneyball
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Sguardo deciso. L'inglese con inevitabile accento francese come lingua scelta per affrontare la prima conferenza. La moglie e il figlio nato da poco in prima fila: Damien Comolli si è presentato ieri per la prima volta davanti alle telecamere nella sua veste di capo della Juventus. Perché, al di là delle cariche già esistenti compresa quella dell'ad Scanavino - e di quelle che verranno, tutto passerà da lui: «Sono pagato per creare emozioni e la mia ossessione sarà far vincere la Juventus», è il manifesto dell'ex presidente del Tolosa. Il quale ha così subito tracciato un solco con l'era Giuntoli e con lo stesso Thiago Motta: «Ho sempre seguito la Juventus in quanto club vincente, pur senza poter dire che ne ero tifoso. Mi piaceva Trapattoni e idolatravo Platini». Per chi conosce un minimo di storia del calcio, l'allenatore concreto per eccellenza e un Maestro del football.

La Juventus insomma riparte da qui. Con Igor Tudor confermato in panchina «per la prossima stagione, ma speriamo non solo per quella». Fine della telenovela e magari della suggestione di vedere Spalletti vestito di bianconero: il croato si è guadagnato la conferma sul campo e di lui Comolli aveva buoni ricordi di quando «sfortunatamente, ci ha battuti due volte alla guida del Marsiglia: le sue squadre hanno sempre avuto grande intensità fisica e mentale. Non mollano mai». Come dovrà fare la Juve, la quale avrà Kolo Muani nel prossimo Mondiale per club e magari anche nel 2025/26 («sono ottimista»). Quanto a Vlahovic, in scadenza tra un anno, «dovremo parlare per capire il da farsi. Adesso ci aspetta il Mondiale per club, dove andiamo per vincere. La prima volta che ho incontrato la proprietà mi è stato chiesto che cosa voglio ottenere: intendo fare tutto il possibile per portare a casa qualunque competizione alla quale parteciperemo». Al fianco di Comolli lavorerà Giorgio Chiellini, nominato direttore del football strategy che «rappresenterà la Juventus in Uefa, in Lega e in Federazione. Non si occuperà di mercato: avremo un direttore sportivo che si occuperà di quello e anche un direttore tecnico. Lavoreremo su questa doppia figura, gli esempi stranieri ci dicono essere la strada giusta». Previsto anche un abbondante uso di numeri e dati: «Lavoro così da 25 anni, ho sempre pensato che le aziende che si rivolgono a me vogliono che porti questo tipo di esperienza.

Siamo pagati per creare emozioni: il mio primo lavoro è garantire che i nostri tifosi ne assaporino il più possibile. Per riuscirci, serve concretezza: il modello Moneyball significa rendere razionale un'industria molto irrazionale. Cercheremo di applicare un approccio scientifico allo sport». Si vedrà.

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