Calcio

L'altra partita di re Carlo

Condannato per frode fiscale nel 2014 e 2015, Ancelotti è stato assolto per il secondo anno ma il fisco si è appellato. E ora la procura chiede 4 anni e 9 mesi di carcere

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Palla al piede. Carlo Ancelotti conosce bene la materia sul campo. Ma la Hacienda, l'agenzia delle tasse spagnola, vorrebbe fargli conoscere altra esperienza e la Procura provinciale di Madrid le sta facendo da spalla con quei 4 anni e 9 mesi di reclusione chiesti a carico del tecnico del Real Madrid per una vicenda riguardante accuse fiscali. La richiesta fa un effetto-bomba, ma forse le conclusioni si attenueranno dopo l'ennesimo round in tribunale. Ennesimo perché la storia partita nel biennio 2013-2015, quello nel quale l'universale Carletto portò la squadra alla Decima, ha preso corpo nel 2021 quando la Agencia Tributaria, in concomitanza con il ritorno del tecnico a Madrid, lo ha inserito nei Grandes morosos per una cifra di 1,4 milioni. Allora venne chiesto il sequestro di parte dello stipendio che ammonta a 6 milioni a stagione. In Spagna sono abituati a queste guerre con facce celebri. Sebben finora sia stato più rumore che successo, spesso gli accusati l'hanno scampata. Sono andati di mezzo Ronaldo, Neymar (contenzioso da 34 milioni) e Messi, Sergio Ramos, Iniesta, Dani Alves, i piloti Jorge Lorenzo e Espargaro, Mourinho e Xabi Alonso oggi mister del Bayer Leverkusen. Xabi e Piquet hanno vinto. Ronaldo ha pagato 19 milioni di euro, Messi 4 milioni. Prigione per nessuno perché le pene richieste non toccavano i due anni.

Ancelotti si è difeso dall'accusa sull'intreccio fra un sistema di società orchestrate per evitare di pagare tasse sui diritti di immagine: aveva perso la causa per l'anno 2014 e vinto per il 2015. Ma il fisco ha fatto appello e insistito sulla frode fiscale (oggi si parla di 1.062.079 euro) con implicazioni riguardanti la residenza in Spagna.

Ne perde un po' la bonaria e simpatica immagine del tecnico partito da Reggiolo, passato da Parma, Torino, Milano, Londra, Parigi, Monaco, Napoli e rispuntato a Madrid, chiamato Re Carlo oppure Carlo Magno (l'avrà pensato anche il fisco), ritenuto il migliore del mondo, insieme a Guardiola, e grondante successi e decorazioni. Non a caso France Football lo ritiene fra i 50 più grandi tecnici della storia. Fra l'altro la richiesta di carcere è arrivata proprio la mattina della sfida di ritorno fra Real e Lipsia in Champions. Nemmeno il famoso potere madrileno ha fermato i giudici. E, comunque, la Spagna ci ha abituato a grandi polveroni: si sono alternati casi di doping e casi scommesse, naviga ancora sotto traccia l'accusa al Barcellona per questioni arbitrali, Ancelotti subì accuse pure dai tifosi del Valencia per un fraintendimento sul razzismo.

E in tutto questo come non dar ragione al Carletto quando scrive: preferisco la coppa.

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