Passata la festa, cominciano i dolori.Antonio Conte,l’allenatore della Juventus, finisce rovinosamente nelle carte della procura federale della Figc nell’inchiesta sul calcioscommesse. A tirarlo in ballo è Filippo Carobbio, ex Albinoleffe, Bari, Grosseto e soprattutto Siena, attualmente in forza allo Spezia, uno dei grandi pentiti del procedimento sportivo avviato dal procuratore Palazzi. Che scomoda Conte in relazione alla partita del 30 aprile 2011 allorché il mister siedeva su un’altra panchina bianconera, quella del Siena del presidente Mezzaroma, società già da tempo nel mirino degli inquirenti sia sportivi che penali di Cremona e Bari.
«È TUTTO CONCORDATO...»
«In Novara-Siena - racconta - ci fu un accordo per far finire la gara in parità, in effetti ne parlammo anche durante la riunione tecnica e quindi eravamo tutti consapevoli delrisultatoconcordato, soprattutto al fine di comportarsi di conseguenza durante la gara: lo stesso allenatore, Antonio Conte, ci rappresentò che potevamo star tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio. Non sono certo - continua Carobbio - chi per primo si accordò, comunque Drascek (Davide, ex Novara, ndr) venne nel nostro albergo in ritiro, parlò con Vitiello (Roberto, difensore del Siena, ndr). Credo che quello sia stato il primo contatto, ma poi l’accordo è stato comunicato a tutti visto che, come precisato, se ne parlò anche durante la riunione tecnica con l’allenatore. Ricordo che oltre a parlarne con l'intera squadra durante la riunione tecnica, ne parlai, singolarmente al campo, con Bertani e Gheller del Novara prima della partita ». Finì effettivamente in pareggio: 2-2, andò in vantaggio il Novara, due gol li fece in sequenza il Siena, e poi fu il pareggio. Come da accordo.
IL VICE DEL MISTER
Ma non è tutto. Carobbio coinvolgepesantementeanchel’attuale assistente di Conte alla Juventus, Cristian Stellini, un ex giocatore del Bari che si trasferì a Siena dove divenne assistente tecnico di Conte, che poi se lo portò dietro alla Juventus dove ricopre l’incarico dicollaboratoredicampo. Lapartita incriminata non è quella con il Novara. Cambia. Le trattative partono dopo il novantesimo di Siena- Albinoleffe, l’8 gennaio 2011. «Al termine della partita, l’allenatore in seconda, Stellini, chiese a me e a Terzi di contattare qualcuno dell’Albinoleffe per prendere accordi sulla partita di ritorno, in modo da lasciare i punti a chi ne avesse acuto maggiormente bisogno. Ne parlai con Garlini, un senatore dell’Albinoleffe e Terzi parlò con Bombardini, entrambi mostrarono la loro disponibilità». Passano un po’ di mesi, e l’accordo si perfeziona. «Nel tardo pomeriggio, o in serata, del giorno prima della gara Albinoleffe Siena del 29 maggio 2011, ci fu un ulteriore incontro...».
LA FARSA E LA FIRMA A TORINO
L’appuntamento è fuori l’albergo del Siena, al Park hotel di Stezzano( Bergamo) «dovevenneroLuigi Sala (ex Milan poi Albinoleffe, ndr) Dario Passoni (Albinoleffe, ndr) e Mirko Poloni (vice allenatore Albinoleffe, ndr)». Quest’ultimo collaboratore tecnico dell’Albinoleffe, «che si incontrarono con me, Nando Coppola (ex portiere del Siena, ora al Torino, ndr) e un altro calciatore che ora non ricordo e in quell’occasioneciaccordammodiconcedere i punti all’Albinoleffe che neavevabisognoperandarematematicamente ai play out, ma chiedemmo di limitare la vittoria a un solo gol di scarto, possibilmente 1-0, sia per cercare di mantenere la miglior difesa, sia per evitare clamori sui risultati troppo eclatanti ». La partita effettivamente finì com’era previsto che finisse. Ma la cosa clamorosa è che il giorno dopo il match, Conte va a Torino e firma con la Juve, portandosi dietro pure Stellini.
«LA SOCIETÀ SAPEVA TUTTO»
Ancora guai per Conte: «Preciso che in settimana- prosegue Carobbio- si parlò molto in società tra calciatori, allenatore (Conte,ndr)e società dell’accordo raggiunto con l’Albinoleffe, in quanto alcuni avrebbero voluto tentare di vincere nella speranza di arrivare primi e conseguire il premio “primo posto“ (qualora l’Atalanta non avesse vinto) poi alla fine tutti d’accordo, squadra e allenatore, di lasciare il risultato all’Albinoleffe (...). Alla riunione tecnica partecipavano l’allenatore (Conte, ndr), il vice allenatore (Stellini, ndr), il preparatore dei portieri e il collaboratore tecnico».IlcentrocampistadelSiena regala agli organi federali altre «dritte»su combine alle quali asserisce di non aver partecipato: Siena- Piacenza («Gervasoni mi riferì che era stata combinata con il coinvolgimento suo, di Catinali e di Cassano ») e Atalanta-Piacenza che gli zingari nell’ultimo incontro con Carobbio raccontarono «che si apprestavano a combinare».
LA COMBINE AL PALIO
Carobbio parla anche del Bari e di Iacovelli, il factotum della squadra pugliese coinvolto nel «sistema- Masiello» dal nome del difensore barese noto per l’autogol nel derby venduto col Lecce. Anche qui scomoda il vice di Conte alla Juve, Stellini. «La settimana prima di Bari-Samp andai con Stellini a prendere Iacovelli all’aeroporto di Firenze, nel tragitto Iacovelli ci comunicò che il Bari era disposto a perdere la partita con la Samp (...). pensai quindi di dargli il numero di Gegic».
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