RomaAntonio Conte a processo, ma solo per una doppia omessa denuncia; il neo vicecampione europeo con gli azzurri Leonardo Bonucci accusato di illecito sportivo; nessun addebito al presidente del Siena Mezzaroma e club toscano deferito solo per responsabilità oggettiva; responsabilità diretta per Lecce e Grosseto per coinvolgimento dei suoi patron Semeraro e Camilli e ora a rischio retrocessione. Sono questi i punti principali delle 24 pagine che ufficializzano i deferimenti del procuratore Figc Palazzi riferiti ai filoni di Cremona ter e Bari e a 12 partite tra il 2010 e il 2011.
Nel processo che si aprirà il 1° agosto alle 9.30 all'ex Ostello della Gioventù di Roma - i due filoni verranno trattati separatamente fino a sabato 4, il 7 probabilmente già le prime sentenze - potrebbero però non arrivare tutti i 13 club e i 45 tesserati deferiti dalla procura federale. Probabili almeno una decina di patteggiamenti, possibile dopo la giornata di ieri quello di Conte che potrebbe «cavarsela» con 4 mesi di squalifica rispetto ai 12 o 15 che Palazzi chiederebbe nell'eventuale dibattimento. L'allenatore è indagato per omessa denuncia in relazione alle partite Novara-Siena del 1° maggio 2011 e e AlbinoLeffe-Siena del 29 maggio 2011, Palazzi non ha ritenuto di avere gli elementi per procedere con l'accusa di illecito sportivo «paventata» dal racconto di Carobbio, uno dei «pentiti» più attendibili. Credendo così alle parole del tecnico nell'audizione davanti agli 007 federali che aveva sottolineato come Carobbio avesse motivi di astio verso di lui. C'è da chiedersi come mai non sono stati invece deferiti i 23 che avevano «firmato» a favore del tecnico. Omessa denuncia anche per il vice Alessio e l'assistente tecnico Stellini (sul quale però pende anche un'accusa di illecito), che erano con Conte già quando guidava i toscani.
«Ora abbiamo uno scenario completamente ridimensionato che non deve fare esultare o stappare champagne, ma dobbiamo considerare da dove siamo partiti - così Antonio De Rensis, uno dei difensori di Conte -. Un avvocato non deve escludere niente, ma un conto è patteggiare avanti a un processo garantista, un altro è patteggiare avanti a un processo accusatorio, come è quello sportivo. Considerato tutto ciò, ora valuteremo quale strada perseguire». La linea del patteggiamento, che non piaceva al tecnico della Juve, sarà probabilmente quella perseguita.
Un po' meno tranquillo Bonucci, il difensore bianconero e della Nazionale, indagato per illecito sportivo insieme a Daniele Portanova, Andrea e Salvatore Masiello, Alessandro Parisi e Nicola Belmonte per Udinese-Bari del 9 maggio 2010. La sua situazione è molto più complicata, il rischio è un minimo di 3 anni di squalifica, una brutta botta alla sua carriera. «Metteremo in evidenza tutte le contraddizioni rese dalle dichiarazioni di Masiello», così Gian Pietro Bianchi, legale di Bonucci.
E tra gli juventini, deferito per omessa denuncia anche Simone Pepe, sempre per Udinese-Bari. Il club friulano, tirato in ballo per l'esterno, rischia solo un'ammenda. «Gli eventi odierni lasciano profonda amarezza, la Juve non lascia mai soli e non succederà neppure stavolta, pieno sostegno a tutti», così il presidente Agnelli.
Tra i deferiti per omessa denuncia c'è anche Marco Di Vaio, in merito a Bologna-Bari del 22 maggio 2010.
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