Tutti (o quasi) d'accordo: Antonio Conte ha ritrovato la sua Juventus. La quale a Madrid, nonostante l'inferiorità numerica, ha lottato quasi alla pari con il Real al punto che non avrebbe rubato nulla se avesse strappato il pareggio anche all'ultimo minuto su una mischia tipo rugby. Buona notizia, insomma, che però fa il paio con alcuni dubbi che pure la serata del Bernabeu si porta dietro.
Il più sostanzioso riguarda ovviamente la possibilità di qualificarsi agli ottavi di Champions, sorta di traguardo imprescindibile per chi si sente Grande in Europa e per chi deve fare i conti con bilanci sempre un po' asfittici: anche di questo oggi Agnelli parlerà durante l'assemblea degli azionisti, alcuni dei quali certo si diranno preoccupati nel caso in cui la Signora venisse retrocessa in Europa League, anche se un sorriso arriva per i 190 milioni che finiranno nelle casse della Signora nei sei anni di sponsorizzazione tecnica dell'Adidas, accordo siglato ieri.
Comunque sia: servono almeno sei punti - meglio se sette - nelle prossime tre partite contro Real (a Torino), Copenaghen (idem) e Galatasaray (a Istanbul). Il bottino è alla portata, ma certo non si può più sbagliare: contro i Blancos (5 novembre) mancherà per di più lo squalificato Chiellini, protagonista di una serata in cui è stato protagonista prima negativo (rigore evitabile) e poi discusso, nel senso che il rosso sventolatogli sotto il naso è parso eccessivo per non dire altro. Serata da dimenticare per lui ma, rimanendo alla difesa, non solo: vero che Caceres si è ripreso dopo la sbandata iniziale e da questo momento in avanti potrà rivelarsi pedina utilissima sia nella difesa a tre che a quattro, vero anche che Ogbonna continua a non convincere e che a bilancio quei 15 milioni spesi si fanno notare eccome. Migliorerà strada facendo, si dice sempre in questi casi: magari sì, ma intanto cassiere e tifosi vorrebbero tutto subito e non chissà quando.
L'altro punto interrogativo, del quale Conte e società avrebbero fatto molto volentieri a meno, riguarda invece Vidal. Il quale, finita la partita, non ha trovato di meglio che dichiarare a Radio Onda Cero quanto «sarebbe bello giocare per il Real Madrid, ma bisogna vedere cosa succede».
Detto che lo scorso 12 settembre lo stesso giocatore aveva spiegato che «alla Juve io e la mia famiglia ci sentiamo a casa e non abbiamo motivi anche solo per pensare di cambiare», vanno ricordate un paio di cose: la prima è che non più tardi della scorsa settimana il numero 23 era tornato dal Cile con un paio di giorni di ritardo beccandosi rimbrotti e inevitabile multa, la seconda è che la più volte annunciata firma sul rinnovo del contratto (scadenza 2016) non è ancora arrivata nonostante tutti intonino il più classico dei «no problem». Oggi Marotta tranquillizzerà tutti e si sprecheranno sorrisi: nel frattempo, però, qualcuno, ha storto il naso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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