Conte, una trasferta blitz per non fallire

L'addio alla Champions, lo scudetto più lontano: deve salvare la Coppa Italia

Conte, una trasferta blitz per non fallire

Notte di vigilia a casa e rientro immediato dopo la partita: un po' per le misure anti-Covid, un po' per contenere all'indispensabile il disagio della trasferta, per l'Inter la semifinale-bis col Napoli, diventa un blitz di 12 ore. Ottenuta dalla Lega Calcio la deroga alla regola che vorrebbe entrambe le squadre nella città ospitante già la sera prima del match. Nel post pandemia, questo e altro per ripartire.

Gattuso è in vantaggio grazie all'1-0 di San Siro, ma Conte crede nella rimonta e schiera l'Inter migliore possibile. Manca Godin, a casa per acciacchi, ma ripensando a quello che è stato, la presenza di Bastoni sembra un vantaggio più che un danno. Fuori anche Vecino e D'Ambrosio, invece quasi certamente dentro Eriksen, che pare essere piaciuto molto a Conte nelle settimane di ripresa più di Sensi. Candreva e Young sulle fasce, in mezzo Brozovic e Barella, in attacco i Gemelli (finché si può, guai a cambiare).

Conte rischia la terza eliminazione della stagione. L'8 marzo ha perso a Torino, uscendo di fatto dalla corsa scudetto. A dicembre aveva salutato la Champions. Uscisse anche dalla Coppa Italia, resterebbero l'indecifrabile Europa League in fondo alla maratona dell'estate e gli slogan che accompagnano da settembre la stagione nerazzurra: stiamo crescendo, si vede il lavoro di Conte, siamo soddisfatti. La verità è che oggi l'Inter è terza in classifica, staccatissima dalla Juventus, appena un gradino più su di dove un anno fa Spalletti l'aveva lasciata tra i fischi e la generale censura.

L'ultima immagine dell'Inter prima dell'interruzione è l'uscita a capo chino dallo Stadium, dopo la meraviglia di Dybala (e il gol di Ramsey): ripartire allo stesso modo al San Paolo darebbe l'amaro senso del fallimento, pur in un momento sociale in cui il risultato di una partita di calcio ha certamente diverso significato rispetto a 4 mesi fa. Allo stesso modo, però, vincere a Napoli avrebbe un grande valore anche simbolico, oltretutto in danno di un avversario che da 8 anni precede l'Inter in classifica a fine campionato.

Il Napoli è la squadra contro cui Conte ha perso l'unica volta che è arrivato in finale di Coppa Italia (2012, primo anno alla Juventus), nonché la squadra con cui ha il peggior bilancio in panchina: 4 sconfitte in 10 partite e appena (per lui) 1,2 punti di media a partita. Impossibile prevedere che partita sarà. Gattuso ha un assente sicuro (Manolas) e più di un acciaccato (Mertens, ma anche Allan e Ruiz). Ieri rifinitura allo stadio, quindi ritiro di gruppo in un albergo del centro città, perché quello di Castelvolturno è in ristrutturazione.

Tre mesi dopo, nemmeno gli allenatori sanno che squadra ritroveranno. Tutti dicono di avere avuto le risposte giuste nelle settimane di ripresa, ma solo il campo e nemmeno dopo una sola partita dirà la verità, svelando le (nuove) gerarchie.

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