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Conte vota ancora per Giovinco "È il suo momento"

Il tecnico conferma Sebastian in tandem con Vucinic. Orsato portafortuna. "Gli arbitri? Possono sbagliare"

Sebastian Giovinco della Juventus
Sebastian Giovinco della Juventus

Torino - Magari è un buon segno. E magari nessuno crede a questo genere di cose. Però, giocando nella città scaramantica per eccellenza, la Juventus ha accolto con un mezzo sorriso la designazione di Orsato come arbitro della “partita della vita”, per dirla con De Laurentiis. Non perché i precedenti le siano favorevoli (quattro vittorie, sette pareggi e tre sconfitte), ma perché lo scorso 6 maggio fu lo stesso Orsato, a Trieste, a «sancire la fine della sfida contro il Cagliari, vinta 2-0 - si legge sul sito della società -. Era la partita che consegnò ai bianconeri lo scudetto». Avanti, allora. Perché, senza dimenticare che dopo il match odierno ci saranno ancora 33 punti in palio, non si può nascondere che un gruzzoletto di 9 lunghezze di vantaggio sarebbe quasi facile da gestire. Comunque sia, dopo la sceneggiata post fallo di mano di Granqvist, Conte ha scelto il profilo basso: «Noi siamo sereni sempre. Dispiace leggere ci sia stato un ostracismo nei confronti di Rizzoli (il giudice di porta che in supercoppa assegnò un contestato rigore a Vucinic, ndr). È normale che gli arbitri possano sbagliare: io, quando ho commesso errori, ho pagato: questo però non vuol dire non avere rispetto per il loro operato».

Giacca e cravatta, tono rilassato e persino voglia di scherzare. I rimbrotti ad alcuni dei tifosi della Signora - rei domenica scorsa di avere mugugnato nei confronti di Giovinco - li aveva già fatti. Così, ieri è stato il giorno degli elogi per il Piccoletto: «Sebastian ha avuto una settimana di gloria e serenità. Insieme alle liste elettorali, c'era la lista Giovinco e io ho votato per lui, così come hanno fatto i suoi compagni. Scherzi a parte, alla Juve è normale vivere con una certa pressione addosso, ma lui riesce a gestirla bene perché è più maturo dei suoi anni». Promosso, insomma. E titolare quasi certo stasera, in coppia con Vucinic: pur se Matri spera ancora in una maglia, il favorito è il cocco di Conte. Il quale andrà come sempre a giocarsela senza tanti tatticismi: «Sarà una bella sfida, come quando affrontiamo le altre grandi del campionato. Quest'anno abbiamo faticato con le big? Parliamo di squadre che hanno tanta qualità e che possono mettere in difficoltà chiunque, specie quando arrivi da altri impegni infrasettimanali».

All'appuntamento odierno però la Signora - che ieri ha accolto con soddisfazione anche i dati economici del primo semestre dell'esercizio 2012-13, chiuso con un utile di 11,3 milioni di euro, con una variazione positiva di 45,9 milioni rispetto alla perdita di 34,6 dell'analogo periodo dell'esercizio precedente - arriva con le pile belle cariche. Il solo dubbio pare riguardare la presenza di Chiellini che potrebbe lasciare il posto a Peluso. Primi contro secondi, di meglio non dovrebbe esserci: «Il Napoli è attrezzato per vincere lo scudetto - chiude Conte -. La scorsa stagione noi partivamo da due settimi posti, loro si erano già attrezzati per giocare la Champions League eppure abbiamo fatto meglio noi. Quest'anno, con il tricolore sulla maglia, i favoriti siamo noi ma il Napoli ha rinforzato anche di recente una rosa già più che valida.

Insomma, giochiamocela».

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