Contrappasso Milan, questa volta il recupero non è da Champions

Gattuso sfiora il colpaccio in emergenza La Lazio si salva al 94' e resta al 4° posto

Marcello Di Dio

Roma Il MIlan più sperimentale della stagione arriva a un passo dal successo che avrebbe avuto del clamoroso, considerando come la squadra di Gattuso era arrivata alla sfida spareggio per il quarto posto. Pensare di vincere all'Olimpico con un intero undici fuori uso, a cominciare dai tre centrali difensivi e dalla spina dorsale Romagnoli-Biglia-Higuain, e una formazione che ha giocato senza cambi per 98 minuti poteva essere azzardato. Eppure fino a quando il laziale Correa non si è inventato la giocata in area sui titoli di coda della gara, il Milan ha respirato aria di sorpasso e di quarto posto in solitaria, cosa mai avventura in questa stagione.

Il pari raggiunto in extremis dalla Lazio ha fatto arrabbiare il ministro dell'Interno Salvini, tifoso rossonero presente in tribuna a Roma al fianco del presidente Lotito, che ha criticato aspramente il tecnico del Milan: «Cosa aspettava a cambiare? I supplementari? Non occorre il patentino per capire che servivano cambi, alla fine avevamo almeno due o tre giocatori sulle gambe». Caustica la risposta di Gattuso: «Pensi alla politica, se pensa anche al calcio vuol dire che siamo messi male... Questo continua a parlare di noi sin dai tempi di Higuain e poi coi biglietti del derby. Io non parlo di politica perché non capisco nulla».

L'inatteso botta e risposta finale è l'ultimo di tanti colpi di scena di una serata in cui accade di tutto. Compreso il finale da emozioni forti. La Lazio sfiora il black sunday rischiando un pokerissimo al contrario (cinque sconfitte di fila nelle gare con le big e trova il pari (meritato) proprio all'ultima occasione. I biancocelesti restano in zona Champions, anche se ora la classifica alle spalle della squadra di Simone Inzaghi si sta accorciando sempre più. Il bicchiere per la truppa laziale non può essere mezzo pieno, visto che le occasioni migliori sono toccate agli avversari (bravo Strakosha su Calhanoglu, con la palla deviata sul palo, e su Borini) anche se Donnarumma è apparso reattivo su Immobile e sulla zuccata di Wallace. Ma se c'era una partita con una big che la Lazio doveva vincere era proprio questa, evidentemente la squadra attuale non ne ha la forza nè le capacità.

Partita equilibrata nella quale emerge la buona organizzazione e lo spirito di sacrificio di un Milan rattoppato che a tratti mostra qualche incertezza scontata e giustificata (vedi l'inizio difficoltoso). La Lazio tiene in mano il copione, ma punge con il contagocce: prevedibili i movimenti della squadra, ma anche Simone Inzaghi ci mette del suo, togliendo Milinkovic-Savic nel momento migliore del serbo (ancora non al top). Il gol di Kessie, con deviazione di Wallace, attesta l'abilità dei rossoneri di far gol una volta entrati nel quarto d'ora finale. Quello già citato di Correa, bello quanto voluto, conferma che i biancocelesti non perdono mai nei finali di gara. Finale nel quale Inzaghi è nervosissimo in panchina e si rifiuta di uscire dal campo in anticipo dopo il gol laziale nonostante la decisione dell'arbitro Banti che gli contestava di aver superato spesso l'area tecnica.

«Il Milan ha tirato fuori qualcosa di più, l'ho notato in settimana negli allenamenti, è stato bello preparare la partita - così Gattuso -. Non posso che fare i complimenti alla squadra, che nei momenti di difficoltà è sempre presente. Nonostante gli infortunati, siamo sulla strada giusta».

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