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"Il coraggio di Palladino mi ricorda quello di Sacchi"

"Il coraggio di Palladino mi ricorda quello di Sacchi"

Chi vola basso non toccherà mai il cielo e Adriano Galliani lo sa. Per questo non sceglie la via della prudenza, nel presentare il nuovo mister di un Monza che ora «deve fare meglio di quanto fatto nelle prime giornate». La traiettoria è chiara, il colpo per mandare ko un inizio stagione con un punto in 6 gare lo deve scagliare Raffaele Palladino. A lui il Monza ha affidato i guantoni e l'allenatore dimostra subito di non conoscere Ingemar Johansson, il pugile squalificato nella finale delle Olimpiadi di 70 anni fa per scarsa combattività. Palladino rivela semmai l'aggressività di Dempsey e Tyson: «Gli abbiamo chiesto se preferiva aspettare la sosta per le Nazionali, dopo la Juve. Ci ha detto no, parto subito», spiega Galliani. Che aggiunge, con la luce negli occhi: «E pensare che tra pochi giorni giocherà qui a Monza la Juve è qualcosa di strepitoso». Presentando il match, Galliani spiega che all'angolo biancorosso c'è ora un allenatore che «ha le stimmate del grande mister». E l'amministratore delegato scommette su di lui: «Fu una scelta coraggiosa anche quando scegliemmo Arrigo Sacchi per il Milan. E la scelta di Palladino la paragonerei proprio a quella di Sacchi. Ma anche l'incarico affidato a Fabio Capello rappresentò un atto di coraggio, così come successe poi per Carlo Ancelotti, che dopo i due scudetti persi con la Juve venne etichettato come un perdente di successo. Ma poi sappiamo come andò a finire. E sì, è vero che Palladino ha 38 anni, ma anche l'allenatore del Bayern Monaco», Julian Nagelsmann, «ne ha 35. Ed è anni che lavora bene, sin dai tempi dell'Hoffenheim».

Palladino ascolta, ringrazia e svelando le sue muse mostra anche i propri, tra i modelli di riferimento: «Gasperini è un maestro, ma ho fatto miei anche gli insegnamenti di Lippi, Donadoni e Deschamps».

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