Così Alonso fa scoppiare la «guerra» Ferrari-Pirelli

Visto che l'Italia intesa in senso lato, per cui Italia non solo sportiva, è un Italia con una dose massiccia di pezze in quel posto e sta facendo di tutto per bistrattarsi e farsi bistrattare dal globo terracqueo, c'è da domandarsi se lo scontro partorito ieri in quel di Corea vada interpretato come l'ennesimo tentativo di farsi del male davanti al mondo in un triste derby mal giocato Italia contro Italia o come una semplice sfida (che purtroppo di solito perdiamo) Spagna contro Italia. Visti i contendenti in campo, meglio dire in pista, sembra più quest'ultima. Perché ci sono, sì, di mezzo la Ferrari e la Pirelli, due eccellenze nostrane, ma c'è soprattutto di mezzo Fernando Alonso. L'iberico ha infatti di nuovo puntato il dito contro le gomme: «Ritengo che siano quel che sono al momento, cioè gomme che non fanno 5 km (le supersoft). La loro qualità è al limite, è così per tutti e se spingi al 100% da inizio giro non ne fai cinque... Non è bello guidare così... Non sto accusando le gomme (?), però non sono buone... anche se sono uguali per tutti». Alonso che giusto due settimane fa a Singapore se n'era uscito «quando la Pirelli ha deciso di tornare alle gomme 2012 abbiamo detto bye bye al mondiale...».
Frasi e opinioni, queste, anche condivisibili visto che il ritorno alle gomme della passata stagione dopo l'allarme cedimenti delle 2013 ha complicato parecchio la vita della Ferrari che prima del dietrofront, sempre a corrente alternata, non andava male e vinceva pure. Uno sgambetto gommifero, dunque, che da solo non ha però spiegato e non spiega la china presa poi dal campionato ferrarista. Non a caso, alla vigilia della gara coreana, il progettista della F138, Tombazis, aveva corretto il tiro smentendo proprio Alonso e accusando la galleria del vento. Solo che ieri Fernando, stressato nel vedere Vettel volare facile verso il quarto titolo di fila, per cui doppiarlo, e stanco di faticare e rischiare come un matto ad ogni partenza e ad ogni Gp pur di rimettere in sesto la gara, a costo di essere ripetitivo proprio non è riuscito a contenersi e ha infierito di nuovo. Stavolta però un altro stressato del paddock, cioè il boss del Motorsport Pirelli, Paul Hembery, stressato perché vuoi i test segreti con la Mercedes, vuoi le gomme chewin gum, vuoi gli scoppi, vuoi la sicurezza, vuoi il canale preferenziale con Ecclestone che mica piace alla Fia di Todt, vuoi tutto questo ieri è sbottato anche lui: «Alonso è uno dei migliori piloti di F1, perciò sentire commenti simili da un pilota del suo valore mi delude perché è al di sotto dello standard che ti aspetti da un campione. Posso solo suggerirgli di andare a chiedere al quasi 4 volte campione del mondo Vettel come si usano queste stesse gomme…». Quindi è stata la volta della Ferrari, tramite un portavoce che all'Ansa ha detto secco: «Hembery ha perso un'occasione per stare zitto».


In attesa della partita di ritorno del triste derby Italia-Italia cioè Ferrari-Pirelli, o dell'eterna sfida Spagna-Italia, in pista ennesima pole di Vettel e Fernando che scatta dalla quinta piazza. Ma sembra importare poco.

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