L a funzione della qualifica è arci-superata, quando il lettore, in seguito al fuso orario, ne legge un commento a Gp della Cina ormai concluso. Superato anche il malessere per la disgustosa gomma di burro. Tuttavia, pensando a quali limiti siamo giunti, con regole assurde e con situazioni grottesche, un commento s'impone in senso lato, pensando al futuro e invocando un ritorno al vero sport automobilistico, ricco di contenuti tecnici d'alto livello. Tanto più in questo momento, in cui stiamo vivendo la fine di un ciclo tecnico, il ciclo-Rbr, con i grandi sforzi di trazione, e vediamo riaffermarsi le impostazioni più tradizionali della Ferrari o della British-Mercedes, apparentemente disorientata la McLaren e altalenante la Finta-Lotus. Quindi, non possiamo accettare che una fase così importante, come la qualifica, per la conquista delle migliori posizioni sullo schieramento, preambolo per una competizione resa oltremodo equilibrata dal regolamento, venga alterata in seguito a scelte inadeguate di mescole (uso l'espressione di Hamilton, perché è la più corretta, ma andrebbe bene anche la gomma-cavolfiore di Vergne), non più di burro, ma di nauseante materiale da vulcanizzazione. Non ha senso che Vettel e Button, per la loro scelta di partire con le "medium", siano stati privati della posizione che il loro tempo in Q2 gli assegna di diritto, come pure per Webber, con un tempo in Q1.
A queste storture demenziali bisogna ribellarsi. Subito. La gomma soffice è da qualifica e basta; la più dura da gara. Il tema tecnico è di una percorrenza di 300 km e una Federazione che si rispetti deve tornare a proibire il cambio-gomme, come ha già fatto in passato, quando ancora non era Fia-Tv. Un tema tecnico con gomme che durano meno di 60 km va bene per una Formula Ridolini.
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