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Il crac di Chiellini "apre" Juve-Napoli

Signora choc: crociato rotto per il capitano, sarà operato. E per Sarri niente panchina

Il crac di Chiellini "apre" Juve-Napoli

Era una vigilia dalle mille facce. Il dilemma di Sarri (risolto, non va in panchina), il mercato, la rivalità, gli ex. All'ora di cena, con le squadra già in ritiro, tutto viene spazzato via da un comunicato della Juventus: Giorgio Chiellini ha riportato la distorsione del ginocchio destro e la lesione del legamento crociato anteriore; sarà operato nei prossimi giorni. Fatale è stata la rifinitura di ieri pomeriggio. La Signora perde in un colpo solo il capitano, un leader ma soprattutto il miglior difensore. Per l'azzurro è anche il primo grave infortunio della carriera e ne compromette la stagione: almeno sei i mesi di stop. E solo per uno scherzo del destino il reparto non va almeno in emergenza numerica: infatti Rugani che era sul mercato, ora resta a Torino.

Ma il contraccolpo sulla Juventus andrà misurato nelle prossime settimane, sicuramente. Già stasera contro il Napoli si potrà capire. Tocca a De Ligt, che già aveva mugugnato per la panchina di Parma. L'ex capitano dell'Ajax non difetta certo in personalità, ma in queste prime settimane bianconere non sono certo mancate le difficoltà bianconere. Ma non avrà altro tempo per dimostrare che i settanta milioni sono stati ben investiti. E Juve-Napoli è il banco di prova più difficile, con l'attacco di Ancelotti che fa girare la testa. Perché per ora gli azzurri sono «sarriani» più dei bianconeri che sono allenati da Sarri.

Il crac di Chiellini è la realtà cruda di una sfida che a mercato aperto non sembra nemmeno una cosa vera. Non abbiamo ancora smaltito le amichevoli di agosto e già dovremmo calarci nella dimensione di una sfida scudetto, di quella che negli ultimi anni è stata la partita più calda d'Italia. E infatti su Juve-Napoli aleggiano ancora gli spifferi, se non i veleni, del mercato: la beffa di Rabiot, il fantasma di Icardi, il riciclaggio in sordina di Higuain, il ritorno a sorpresa di Llorente, ultimo ex di una sfida che sta mettendo assieme un'infinità di incroci.

Salterà quello più atteso, il faccia a faccia tra il Napoli e il suo passato recente, nelle vesti, o piuttosto nella tuta di Maurizio Sarri: lo staff medico bianconero non gli ha dato l'ok dopo la polmonite. Ma lo stesso Ancelotti a Torino vanta trascorsi bianconeri, seppur mai digerito completamente dalla tifoseria più viscerale. Trascorsi lontani quelli di Carletto, mentre per Higuain la storia sarà diversa. L'uomo che lasciò Napoli dopo aver infranto il record di Nordahl, che durava da quasi 70 anni, e passò alla Juve inondando d'oro le casse di De Laurentiis, sotto la Mole brillò solo per un anno, perchè nel secondo segnò sotto le aspettative. Poi arrivarono le delusioni di Milano rossonera e di Londra sponda Chelsea, dove lo volle proprio Sarri che però non gli fece giocare la finale di Europa League.

Passato in tre anni da acquisto record del mercato italiano a esubero di lusso, il Pipita si è riscoperto quasi per caso spalla di Ronaldo grazie anche al fattore Icardi.

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