Sport

Cristiano più Dybala. La Signora ritrova i gol e Sarri può respirare

CR7 su rigore e una magia della Joya bastano col Bologna e per "spegnere" i veleni post Napoli

Cristiano più Dybala. La Signora ritrova i gol e Sarri può respirare

Serviva un brodino, per ripartire dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia e le relative polemiche. E la Juventus se l'è preso. A Bologna, contro la squadra di Mihajlovic, i bianconeri si sono imposti grazie alle reti di Ronaldo (rigore generoso, concesso grazie al Var da un Rocchi arrugginito) e Dybala, lasciandosi alle spalle giorni difficili e passando la palla alla Lazio: domani sera, a Bergamo contro la sempre lanciatissima Atalanta, Immobile e compagni dovranno fare immediatamente capire ai campioni d'Italia di essere pronti a lottare seriamente per lo scudetto. Il tutto, mentre i ragazzi di Sarri già immaginano un'allegra scampagnata casalinga venerdì sera, quando allo Stadium arriverà il Lecce, terz'ultimo e con la peggior difesa del campionato.

Va detto comunque che il Bologna che prima di ieri aveva sempre subìto almeno un gol nelle ventuno partite precedenti - ha mostrato evidenti limiti difensivi e un'eccessiva spensieratezza tattica: lodevole il desiderio di affrontare anche le grandi provando a giocare un calcio propositivo, meno certi svarioni. Su tutti, in negativo, Denswil: autore della (mezza) trattenuta su De Ligt che ha procurato il rigore, svagato quando ha permesso a Dybala di girarsi al limite dell'area per aprirsi l'angolo e battere Skorupski con un sinistro finito all'incrocio dei pali. Questo il bilancio del primo tempo, iniziato a dire il vero con un mezzo pasticcio in disimpegno della coppia Szczesny-De Ligt: avrebbe potuto essere il segnale di una Signora non proprio in serata, in realtà è poi filato tutto liscio. Sarri aveva cominciato il match cambiando tre uomini di movimento rispetto alla partita contro il Napoli, lanciando De Sciglio (Alex Sandro ko), Rabiot (per Matuidi) e Bernardeschi (per Douglas Costa): CR7 occupava la sua posizione preferita partendo da sinistra, Dybala andava dove voleva. Il portoghese, a secco da quattro partite, saggiava in fretta i riflessi di Skorupski e poi lo batteva dal dischetto riscattando così l'errore contro il Milan nella semifinale di Coppa Italia. Da lì in avanti, logicamente, il match si metteva in discesa per gli ospiti: una mezza papera con i piedi del solito Szczesny non veniva capitalizzata da Medel appena prima che la Joya, ben liberato dal tacco di Bernardeschi, trovasse il gol da par suo.

Nella ripresa la Juve, rinfrancata e con la mente sgombra da cattivi pensieri, colpiva un palo con Bernardeschi e si avvicinava più volte all'immediato 3-0: non lo trovava e, semmai, doveva prendere atto dell'ennesimo guaio muscolare di De Sciglio, sostituito da Danilo. Palacio, grande vecchio con all'attivo due gol in carriera ai bianconeri, regalava un po' di verve al Bologna: Szczesny comunque non veniva chiamato a interventi prodigiosi e la Juve poteva tagliare il traguardo senza eccessivi patemi. La qual cosa non potrà che fare bene al suo morale e alla sua autostima: «Perdere un trofeo ai rigori non deve farci smarrire la calma», aveva detto prima del match il ds Fabio Paratici.

Dopo di che, il brodino rossoblù.

Commenti