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Cuore Biabiany, l'Inter adesso è sola

Tutto, o quasi, in una sera per l'Inter. Per cominciare il successo sul Frosinone che vale il primato, da sola, in classifica e che nel turno in cui la Fiorentina patisce l'Empoli e la Roma soffre a Bologna, non è proprio da considerare scontato

Cuore Biabiany, l'Inter adesso è sola

T utto, o quasi, in una sera per l'Inter. Per cominciare il successo sul Frosinone che vale il primato, da sola, in classifica e che nel turno in cui la Fiorentina patisce l'Empoli e la Roma soffre a Bologna, non è proprio da considerare scontato. Poi c'è il dato statistico: e cioè per la prima volta a San Siro l'Inter può chiudere la sfida con un risultato più rotondo, diverso dagli striminziti e criticati 1 a 0 (sette addirittura). Alla contabilità positiva (arrotondata da Murillo e Brozovic) c'è da aggiungere inoltre il ritorno al gol di Mauro Icardi, il centravanti che gode nell'occasione di un comodo assist di Ljajic davanti alla porta, che può aiutare l'argentino a recuperare un po' di convinzione e autostima. Infine c'è da prendere nota del felice debutto dall'inizio di Biabiany scandito da un bel tapin vincente che spalanca nel primo tempo all'Inter una serata meno complicata del previsto.

Il giovanotto parigino, solo un anno fa di questi tempi fermato da un controllo cardiologico, è l'inattesa sorpresa di Mancini che lo utilizza spesso come apriscatole per le sfide più complicate. Tutto bello, allora? Ecco sul punto qualche prudenza è d'obbligo perché l'Inter non è quella cinica e spietata delle precedenti serate ma di sicuro appare più sciolta e disinvolta, forse anche più sicura della propria cifra tecnica. Anzi con Jovetic in particolare fallisce più volte il gol che può mandare tutti a casa in largo anticipo sui titoli di coda. L'Inter rischia solo in apertura, sullo 0 a 0, un contropiede del Frosinone (splendido volo di Handanovic) e più avanti sul 2 a 0 (Murillo si oppone sulla linea di porta) prima di prendere il rivale per il petto e di legarlo al palo del supplizio. Mancini non rinuncia al solito vezzo, che sta diventando anche una chiave di volta della stagione, di cambiare schieramento a seconda delle caratteristiche dell'avversario e così, a sorpresa, propone dietro Icardi un trio di mezze punte (Ljajic, Biabiany e Jovetic) a testimonianza del proposito di chiudere subito il conto e di costringere i due vecchi sodali dei tempi di Firenze a migliorare l'intesa tra di loro e con Icardi. Risultato peraltro raggiunto nell'azione del 2 a 0 che è una trama molto veloce e anche geometrica e consente a Icardi di presentarsi dinanzi a Leali in perfetto orario sull'assist del sodale. Appena poi il Frosinone guadagna metri, sempre Mancini è lesto nel blindare la sua difesa (fuori Nagatomo, dentro Ranocchia) che fa risaltare le qualità di Telles, troppo frettolosamente considerato inadatto al calcio italiano e invece risultato ieri sera tra i più attivi oltre che tra i più puntuali in copertura. Tutto o quasi in una sera, allora. Il ritorno dell'Inter in cima alla classifica conferma che tutti gli altri candidati allo scudetto, Napoli, Roma e Fiorentina, devono fare i conti con Mancini e la sua squadra Intercambiabile.

I 4 gol sulla schiena forse sono un castigo eccessivo per il Frosinone, apparso per un tempo all'altezza della serie A.

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