«Gioco di mano, gioco da villano» dicevano le nonne ai nipotini per sgridarli. Un rimprovero che, pur se in termini diversi, si trova anche nel calcio. Domenica, però, durante Milan-Lazio c'è stato un chiaro gioco di mano ma nessuno, neppure il colpevole, se ne è accorto. Il fatto incriminato è l'azione dell'1 a 0 di Cutrone, con l'attaccante rossonero che insacca apparentemente di testa. Per tutti quelli in campo, il gol è regolarissimo, a tal punto che nessun laziale protesta. Dal Var, poi, non arrivano segnalazioni contrarie e, quindi, il match procede.
Più tardi, però, l'immagine incriminata arriva in tv e inchioda Cutrone con le mani nella marmellata, o meglio, con il gomito sul pallone. Nel video, infatti, si vede il milanista colpire, involontariamente, la palla con il braccio e non con la testa. Un colpo non voluto, con il rossonero talmente felice per il gol da non accorgersi di aver segnato in maniera illegale. Così ha scritto lo stesso attaccante su Instagram, per difendersi dalle critiche ricevute: «Ho rivisto le immagini del gol, in un momento di adrenalina e istinto ho avuto la sensazione di colpire la palla in maniera regolare. Ci tengo a dire che il mio non è stato un gesto volontario e mi spiace che venga messa in discussione la mia onestà».
Le parole di discolpa di Cutrone, però, non sembrano aver convinto la Procura federale, che ha chiesto la prova tv. Il giudice sportivo dovrà ora valutare, ai fini di un'eventuale squalifica del giocatore per condotta antisportiva, in primo luogo se la prova è ammissibile e successivamente se il tocco è volontario.
Regolamento alla mano (è proprio il aso di dirlo), Cutrone rischia due giornate. Già nel 2008 un episodio simile, con Gilardino che segnò di mano al Palermo e poi esultò. Il Gila, però, in quell'occasione non fu perdonato: l'attaccante della Fiorentina venne infatti squalificato.
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