Dai giochi allo sport un tesoretto di 11 miliardi di euro

Dai giochi allo sport un tesoretto di 11 miliardi di euro

di Filippo Grassia
I giochi hanno finanziato in Europa lo sport nella misura del 7%, ovvero con 10,9 miliardi su 153,8: è quanto emerge da una ricerca condotta dall’UE che accompagna le consultazioni sul Libro Verde dedicato al gioco online. Il dato non è recente, si riferisce al 2008, ma getta una luce positiva sul rapporto fra due mondi che nell’ultimo periodo hanno attraversato momenti di conflittualità per via degli scandali sulle partite manipolate e delle scommesse facili. Nel corso degli anni la percentuale è salita, nel 2011 dovrebbe aver raggiunto e superato il 10%. Il tesoretto dipende da un insieme di quattro fattori: 1) il totale delle entrate in ciascun Paese; 2) il prelievo fiscale diretto e indiretto; 3) la quota effettivamente destinata allo sport; 4) la quota indirizzata alla costruzione e la manutenzione di impianti sportivi.
La tipologia degli interventi è diversa da paese a paese. In Francia il 60% dei fondi erogati dal CNDS (l’ente che amministra i fondi prodotti dal prelievo sulle lotterie e dalla tassa sui diritti televisivi) serve a finanziare il progetto «Sport per Tutti». In Spagna, l’1% delle entrate fiscali sulle scommesse sportive è assegnato all’Alto Consiglio Sportivo, che lo utilizza per sostenere il calcio amatoriale. In Finlandia le associazioni sportive ricevono il 75% da giochi e lotterie con l’obbligo di usarli esclusivamente nelle attività amatoriali, mentre i circuiti professionistici incamerano l’altro 25%. In Italia il Governo finanzia il Coni con oltre 400 milioni di euro provenienti dalle entrate fiscali di tutti i giochi. Un tempo lo sport italiano si finanziava con la schedina del Totocalcio che sopravvive in stato comatoso dopo aver vissuto anni gloriosi.
Si intensificano a livello comunitario le manovre per debellare il fenomeno sovranazionale delle partite taroccate che minano la credibilità del sistema sportivo e ostacolano la crescita delle scommesse sportive. Su questi temi s’è dipanata la Conferenza dei ministri dello sport svoltasi a Belgrado. «Nessun Paese può risolvere da solo questo drammatico problema, né si può pensare che possano farlo da sole le federazioni sportive, per questo siamo favorevoli alla convenzione contro la manipolazione degli eventi sportivi e le scommesse illegali», il pensiero del presidente Uefa, Michel Platini. «Ma bisogna agire con strumenti particolarmente incisivi e procedure ben collaudate per passare dalle parole i fatti», ha dichiarato Giovanni Panebianco, coordinatore dell'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. «Il coordinamento non può limitarsi a un impegno morale», ha concluso.

In soldoni ci vuole una governante europea con leggi severe e uguali in tutti i paesi. Altrimenti la malavita organizzata, grazie alla tecnologia digitale che non conosce confini e alla complicità di soggetti fragili e avidi, avrà gioco facile.

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