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Dall'Europa alla A, le due facce di Atalanta e Napoli

Vola la Dea crollata in Champions: nel 2019 più punti della Juve. Reds e Cagliari, Ancelotti alti e bassi

Dall'Europa alla  A, le due facce di Atalanta e Napoli

Davanti la corsa quasi a braccetto di Inter e Juventus, subito dietro le altre due nostre rappresentanti in Champions. In quest'ordine, sorprendente: Atalanta e Napoli, quest'ultima in coabitazione con il Cagliari capace di prendersi la vittoria al San Paolo con un solo tiro in porta. Sorprendente perché i bergamaschi, schiaffeggiati al debutto nell'Europa dei grandi, si sono già ripresi il terzo posto in A. Quello che la truppa di Gasperini conquistò a maggio insieme al biglietto per il palcoscenico continentale. Il Napoli, che con una partita intelligente a livello tattico ha invece domato i campioni d'Europa del Liverpool, in campionato vede già le rivali allontanarsi pericolosamente dopo il secondo ko stagionale, già troppi in 5 partite per le ambizioni della squadra di Ancelotti.

Se si esclude la disastrosa serata di Zagabria, pegno da pagare come matricola della Champions, il 2019 dell'Atalanta è per ora da dieci e lode. Anzi da 51 punti complessivi in campionato, quanti ne ha realizzati la squadra orobica nelle 24 gare dell'anno solare. Addirittura uno in più della Juve, battuta dagli orobici anche nei quarti della scorsa edizione di Coppa Italia. E nonostante abbia giocato finora sempre lontano da Bergamo, da mercoledì l'Atalanta è appunto tornata sul podio del campionato, vincendo a Roma senza prendere gol (la prima volta in stagione dopo 12 reti subite) e sfruttando il concetto di turnover - nel quale è entrato pure il bomber Zapata, 4 gol già segnati, vista l'annata ricca di impegni prestigiosi e il livello tecnico della rosa sicuramente accresciuto -, novità recente dalle parti di Bergamo.

Turnover che invece non ha pagato per il Napoli, che dalla notte infausta con il Cagliari si porta a casa un primo tempo tempo giocato con meno foga e la prima partita (di sei ufficiali) senza reti all'attivo. Frutto della serata poco incisiva dei piccoletti Mertens-Lozano e in un Insigne ancora sotto tono. Le nove reti già incassate in campionato sono un campanello d'allarme, legato soprattutto alla stagione vissuta finora in altalena da Koulibaly. Autogol e prodezze, insuperabile o espulso come accaduto con il Cagliari dopo essere partito dalla panchina.

E se la Dea cercherà ora anche il riscatto in Champions martedì a San Siro (la sua casa europea) contro lo Shakhtar affidandosi ai suoi assi, il Napoli proverà ad attrezzarsi per ridurre il gap dalle altre pretendenti al titolo magari «blindando» la difesa.

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