Coronavirus

Dall'Inter a Barça e Real. Nasce l'euro cartello per tagliare gli stipendi

I club chiedono il 30% in meno e sgravi al governo Tommasi: "Rinunce? Decidano i singoli calciatori"

Dall'Inter a Barça e Real.  Nasce l'euro cartello per tagliare gli stipendi

Claudio Lotito sembrava rimasto da solo a inseguire la sua folle idea. La richiesta di riaprire il centro sportivo lunedì prossimo per far allenare la Lazio, in contemporanea con la notizia del sindaco di Formello positivo al Covid-19, è stata cestinata senza neanche discutere. Messo in minoranza dall'assemblea della Lega di serie A, ha dovuto arrendersi allo spostamento della prima data utile per la ripresa degli allenamenti al 4 aprile in linea, tra l'altro, con le tre ipotesi messe sul tavolo da Gravina per la ripresa del campionato, cioè 3, 10 e 17 maggio. E così in pochi minuti era stato disinnescato il primo ostacolo lungo la strada di una complicata gestione unitaria della crisi. Ma ancora non era arrivato il comunicato del Napoli: «Tutti in campo il 25». Vedremo. A quel punto, l'attenzione dei 60 esponenti dei 20 club collegati via telefono, si è concentrata sugli aspetti economici. La società specializzata Deloitte ha presentato una radiografia completa degli eventuali danni subiti dal sistema in caso di sospensione definitiva del torneo: 700 milioni di euro la cifra stimata. E ha suggerito alcuni rimedi da mettere in campo. Il primo è quello riferito al taglio degli stipendi di calciatori e allenatori. E mentre Ulivieri si è detto, a voce, disponibile a discutere, Damiano Tommasi ha dapprima puntato il dito contro Lotito («non so cosa abbia in testa chi pensa di avvantaggiarsi da una situazione del genere») per poi sfilarsi dall'eventuale trattativa. «Noi possiamo discutere del principio ma sulle rinunce decideranno i singoli» la spiegazione che ha chiamato in causa, indirettamente, gli agenti dei calciatori abilitati a trattare dell'ammontare dei singoli contratti.

Così, per iniziativa di Beppe Marotta è partito un altro sondaggio europeo per provare a mettere insieme una sorta di cartello dei top club continentali così da schierare una platea molto più rappresentativa. Il Barcellona è già pronto ad aderire: il 61% del suo budget è costituito dal monte-stipendi che ammonta a 507 milioni più 135 milioni di ammortamento. Così il Real Madrid al culmine del colloquio di ieri con il dirigente interista. L'orientamento emerso è di proporre un taglio tra il 25 e il 30% che vorrebbe dire, per i calciatori, rinunciare agli stipendi di marzo, aprile, maggio e giugno. Sarà uno scontro durissimo. Roberto Mancini, il ct della Nazionale, ha parzialmente aperto alla soluzione solo nel caso «non si possa ricominciare nei prossimi sei mesi». Sarebbe diverso se invece di smettere l'attività a maggio, lo facessero a luglio» la sua posizione in contrasto con quella del collega del basket Sacchetti, disponibile al taglio e amen. Il secondo capitolo dei rimedi suggeriti da Deloitte ai club di serie A riguarda la richiesta, da inviare al Governo «non di soldi» ma di agevolazioni fiscali con l'aggiunta di rivedere la legge Melandri in materia di diritti tv e di modifica del provvedimento che vieta accordi commerciali con le grandi agenzie internazionali di scommesse.

Siamo ancora alla fase di proposte perché poi il quadro completo sarà realizzato nel giorno in cui sarà possibile davvero riaprire gli stadi, a porte chiuse o aperte si vedrà.

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