"Errori nelle indagini: vi spiego perché il sospetto rapitore di Maddie McCann è libero"

Ieri è stato scarcerato il principale sospettato per la scomparsa della bimba inglese rapita in Portogallo nel 2007. L'esperto: "Indizi su Brückner, ma mancano le prove"

"Errori nelle indagini: vi spiego perché il sospetto rapitore di Maddie McCann è libero"

"Non ci sono elementi concreti per sostenere un'accusa nei confronti di Brückner". Lo dice a Il Giornale il criminologo Armando Palmegiani commentando la scarcerazione di Christian Brückner, il principale sospettato per il rapimento di Maddie McCann, la bimba inglese scomparsa all'età di tre anni durante una vacanza con i genitori a Praia da Luz, in Portogallo, il 3 maggio del 2007. Il 48enne era detenuto nel carcere di Sehnde, vicino ad Hannover, in Germania, dove ha scontato una condanna a sette anni e mezzo di reclusione per lo stupro ai danni di una turista 72enne. All'uomo è stato imposto l'obbligo del braccialetto elettronico e il divieto di lasciare la Germania, con il ritiro del passaporto.

Intanto, sul fronte delle indagini, procedono le attività della polizia britannica che continua "a seguire tutte le piste investigative promettenti", come si legge in una nota diffusa nei giorni scorsi, per la risoluzione del cold case. "La mia ipotesi è che Maddie sia stata prelevata durante un tentativo di furto nella stanza del resort a Praia Luz in cui alloggiavano i McCann" puntualizza Palmegiani, esperto di casi irrisolti e co-autore con il giornalista Fabio Sanvitale di un libro sui minori scomparsi (Bambini che scompaiono, Armando Editore, 2022).

Dottor Palmegiani, cosa comporterà la scarcerazione di Brückner e quanto inciderà sull’andamento delle indagini?

"Il nodo centrale della vicenda è legata al fatto che Brückner non risulta formalmente indagato per la scomparsa della piccola Maddie McCann. Anche perché, è bene sottolinearlo, ad oggi non ci sono elementi concreti per sostenere un’accusa nei suoi confronti. Inoltre, come si è appreso dalla stampa nelle ore precedenti, ieri il 48enne tedesco è stato rilasciato dal carcere di Sehnde, dove ha scontato una condanna di sette anni e mezzo per lo stupro di una turista statunitense. Quindi è a tutti gli effetti un uomo libero. L’unico deterrente è rappresentato dalle misure di sorveglianza che gli sono state imposte, ovvero l’applicazione del braccialetto elettronico e il ritiro del passaporto".

Il 48enne è considerato dagli investigatori il “principale sospettato” del rapimento di Madeleine McCann. Quali sono gli elementi o indizi a suo carico?

"Gli indizi a carico di Brückner sono sostanzialmente due. In primis la presunta confessione che avrebbe fatto a un compagno di cella riguardo al rapimento di una minore. Tuttavia bisognerebbe verificare l’attendibilità del teste e, in ogni caso, non si può considerare la testimonianza una prova incriminante".

E il secondo indizio?

"Riguarda il fatto che, come è emerso dalle indagini, Brückner abbia vissuto nella regione dell’Algarve, in Portogallo, verosimilmente in un periodo compatibile con la scomparsa della bambina britannica".

Nell’ultimo documentario Netflix sulla scomparsa della bimba inglese viene rilanciata l’ipotesi secondo cui Maddie sia stata rapita su commissione. Cosa ne pensa al riguardo?

"Io credo che l’ipotesi di un rapimento su commissione sia da escludere, anche perché non ci sono elementi a suffragio di questa eventualità".

In questi anni si è parlato anche di una rete internazionale di pedofili. Ritiene che possa trattarsi di una pista attendibile?

"Se parliamo genericamente di minori scomparsi, a livello europeo è possibile che esista una rete internazionale di pedofila che agisca tramite il dark web. Ma nel caso specifico di Maddie McCann lo escludo. Propenderei di più per altre piste".

Cioè?

"In base a quanto è emerso dalle indagini in questi anni, la mia ipotesi è che Maddie sia stata prelevata durante un tentativo di furto nella stanza del resort a Praia Luz in cui alloggiavano i McCann. Al massimo, potremmo parlare di un rapimento preordinato, nell’ipotesi in cui il rapitore sia stato informato nei giorni precedenti al fatto della presenza della bambina nella struttura ricettiva".

Cosa glielo fa pensare?

"Anzitutto che in zona c’erano stati una serie di furti. E poi perché, quando Maddie è stata rapita, i genitori si trovavano a cena in un ristorante distante circa 80 metri dal resort. Quindi il rapitore si è introdotto nella stanza dei McCann con la certezza di agire indisturbato. Anche se, occorre sottolinearlo, i bambini venivano controllati ogni mezz’ora dagli adulti".

Secondo lei sono stati commessi errori durante le fasi iniziali delle ricerche? Se sì, quali?

"A parer mio sono stati commessi parecchi errori, soprattutto nelle prime ore dalla scomparsa, complice anche l’inesperienza degli investigatori portoghesi. Basti pensare che, ad esempio, sul posto non vennero inviati cani da mantrailing, ovvero addestrati per seguire la scia olfattiva di una persona specifica, ma cani in uso alla polizia. Inoltre non furono prese le misure per impedire la fuga del rapitore, come la chiusura delle strade, e non venne isolata la scena del crimine".

E dal punto di vista investigativo?

"A parer mio bisognava ascoltare e attenzionare tutto il personale del resort, attività che non è stata fatta. Soprattutto all’inizio, l’attenzione degli investigatori si concentrò sui coniugi McCann. Ma i genitori della bambina fecero tutto quello che era nelle loro possibilità per cercare la figlia, dai volantini cartacei agli appelli a mezzo stampa".

Nelle scorse settimane è trapelata l’indiscrezione, poi confermata dai tabloid inglesi, relativa al ritrovamento di ossa e frammenti di tessuto nella zona di Lagos, non distante dal luogo in cui scomparve la bimba e dove al tempo avrebbe vissuto Brueckner. I reperti sono stati acquisiti dalla polizia per essere esaminati. Pensa che l’analisi scientifica possa essere utile per risolvere il caso?

"Stento a credere che, dopo tutti questi anni, si riesca a individuare tracce di Dna sui reperti ossei, che immagino siano molto deteriorati. Chiaramente non si può escludere a priori questa possibilità, quindi ben vengano gli accertamenti scientifici".

In base alla sua esperienza, quante possibilità ci sono di ritrovare Maddie a 18 anni anni dal rapimento?

"Dal mio punto di vista, poche. Ma è giusto mantenere viva la speranza e cercare la verità".

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