La "danza" Sinner-Alcaraz inno alla gioia del tennis. E ora l'esame Medvedev

Jannik batte il giovane n°1 al mondo che perde il primato: "Noi due felici delle nostre sfide"

La "danza" Sinner-Alcaraz inno alla gioia del tennis. E ora l'esame Medvedev

Ci sono 25 colpi che segnano la barriera tra una partita di tennis e una sfida tra campioni. Alla fine, era il primo set, il punto lo ha fatto Jannik Sinner, con un passante di rovescio stretto che ha infilato l'avversario a rete e fatto venir giù lo stadio.

Ci sono partite che cambiano la percezione di uno sport e che segnano una rivalità e il futuro. Tra Jannik e Carlos Alcaraz c'è un po' tutto: amicizia, stima, rispetto, ferocia, agonismo, affronti e raffronti, un abbraccio ideale che diventa fisico alla fine di un match che resterà negli annali dei loro one-to-one. Ora sono 3 pari (con l'italiano che ha vinto su terra, erba e cemento), la strada è ancora lunga e sarà bellissima.

Jannik Sinner in finale per la seconda volta in un Master 1000 (6-7, 6-4, 6-2 il risultato) non è una cosa già vista, è il culmine della rivoluzione personale, è la volta in cui contro Daniil Medvedev, che quest'anno ha un ruolino di una sola sconfitta in 25 match partirà con la convinzione di vincere per la prima volta uno dei tornei che contano, con la certezza di essere lì dove tutti lo aspettano. Lui compreso. Perché si diventa campioni mettendoci testa, cuore e passione ogni volta, perché Jannik quando perde impara e quando vince pensa al prossimo step. Non c'è limite, e il fatto di aver girato la sorte in sole due settimane dopo il ko con Alcaraz a Indian Wells, è il punto esclamativo del suo talento. Il fatto di aver vinto con l'avversario in difficoltà per i crampi nel terzo set, non è affatto una sottrazione: l'aver smontato la resistenza di Alcaraz semmai è la prova di quanto è stato fatto da lui e dal suo staff.

E insomma: Sinner torna in Top 10, e chissà per arrivare dove. «Carlos ed io abbiamo giocato ad altissimo livello ha detto alla fine -: è vero che nel terzo set era un po' in difficoltà, ma abbiamo lottato fino all'ultimo. Abbiamo cercato entrambi di mettere in campo un tennis aggressivo: ho vinto io, e sono proprio contento». Sono tutti contenti, davanti a un tennis a cui non capita spesso di assistere, «è come se giocassero a ping pong» ha detto proprio Medvedev. «Vero: quando ci sfidiamo io e lui ha ribadito Alcaraz -, sento qualcosa di diverso nel pubblico. Penso che la gente di tutto il mondo veda queste partite tra di noi perché sono proprio belle da guardare». E figuriamoci da giocare.

Ci sarà tempo, insomma, per un'altra puntata («Ho perso anche il numero 1 del mondo dice Carlos -, ma non ci penso: sono giovane e ci sarà tempo per tornare in vetta»). Adesso, invece, per Jannik, c'è un'altra grande giornata: «Dalla partita di Indian Wells ho cambiato un paio di cose, ma non vi dico quali. Carlos se ne sarà sicuramente accorto e quindi cambierà anche lui la prossima volta: andremo avanti così...

E ovviamente ora dovrò modificare qualcosa per la finale: con Daniil sarà un'altra storia, contro di lui non ho mai vinto, cercherò di mischiare le carte. Non vedo l'ora». Stasera, ore 19: anche noi.

Tv: Sinner-Medvedev ore 19 dir. Sky e TennisTv

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