Il deb davanti a tutti. Ancora una volta, Fabio Quartararo partirà oggi davanti a tutti sul circuito del Montmelò, settima prova del Motomondiale. Quando vede Spagna, il diavoletto francese soprannominato El Diablo -, si trasforma. Ebbene sì. Come a Jerez, quando è diventato il più giovane poleman di sempre, persino meglio di Marc Marquez, Quartararo conclude le qualifiche lassù in alto. Battendo di un soffio proprio il sette volte iridato e leader del Mondiale Marquez, sulla sua pista di casa.
Chiude la prima fila Franco Morbidelli, passato dalle forche caudine della Q1 e ottimo terzo dopo che in mattinata nella Fp3 era volato in aria disarcionato dalla sua Yamaha Petronas, rimediando una bella botta all'anca. A dire il vero, terzo si era classificato un altro catalano, Maverick Viñales, finito sotto investigazione e poi retrocesso di tre posizioni per essersi fermato a salutare i suoi tifosi proprio mentre la Yamaha Petronas di Quartararo transitava a tutta velocità. Per fortuna, il francese di origini siciliane è riuscito ad evitare di un soffio lo spagnolo, evitando dunque il patatrac.
Subito dietro il Morbido, in seconda fila, altri due italiani sono pronti a dare battaglia al Montmelò: si tratta, nell'ordine, di Valentino Rossi e Andrea Dovizioso, quarto e quinto, mentre il compagno di box del secondo, Danilo Petrucci, è settimo, comunque tutti molto vicini l'uno con l'altro e racchiusi nello spazio di un decimo. Ma se per Valentino si tratta di un notevole passo in avanti rispetto al weekend disastroso del Mugello, per i due ducatisti si può parlare di piccola delusione. Certo, il distacco di Dovizioso è minimo (293 millesimi), ma su un tracciato dove la Rossa ha vinto negli ultimi due anni, era lecito aspettarsi qualcosina in più. Ma tant'è. «Sono contento di essere davanti a loro», esordisce il rivale Marquez, non soddisfatto del secondo posto «...ho sbagliato in curva 4, potevo fare la pole».
E invece, un indomito Fabio Quartararo lo ha beffato per la miseria di 15 millesimi. Sorprendente. Più che altro perché solo una settimana fa si è sottoposto a un intervento al braccio.
«La cicatrice rivela il francesino di vent'anni compiuti ad aprile - fa un po' male, ma era giusto operarmi adesso. Questa pista mi piace e abbiamo un buon passo». «Le Yamaha sono forti qui, ma le più pericolose restano le Ducati», ammette Marquez. Si prospetta, dunque, una corsa apertissima.
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