Leggi il settimanale

Il derby d'Italia ora diventa una questione di assenti

Inzaghi favorito (senza Calha), Motta (senza Bremer) col peso del flop Stoccarda

Il derby d'Italia ora diventa una questione di assenti
00:00 00:00

Proviamo a guardarla dall'altra parte del binocolo, perché per una volta Inter-Juve potrebbe essere decisa più da chi non ci sarà che da chi invece giocherà. Inzaghi favorito, ha messo in fila 5 vittorie dopo la sconfitta nel derby e perciò non è solo questione di morale. Eppure la partita è sempre un'altra storia, così come senza Calhanoglu è un'altra Inter, e si vede tutte le volte che capita. Per Acerbi gioca De Vrij, cambia poco. Carlos Augusto (il più grave di tutti, torna fra un mese) è solo un cambio in meno.

Thiago sta peggio, e non solo perché contro lo Stoccarda ha appena scoperto quanto rumore facciano le sconfitte della Juventus, soprattutto se non la prendi proprio mai. Lui conta i tanti assenti e perciò spera che siano i presenti a fare la differenza, ma un altro Bremer non ce l'ha. Sarà dura farne a meno per tutta la stagione, questo è il vero problema della Juve. Perché per Nico gioca Conceicao e c'è Weah pronto a dargli il cambio, staffetta fra figli d'arte. Per Koopmeiners gioca l'altro junior Thuram. Non è in mezzo al campo il problema bianconero. Manca anche Douglas Luiz, non può ancora essere un rimpianto, forse lo è solo averlo comprato, ma anche lì è ancora troppo presto per l'ultima parola.

Calhanoglu o Bremer, chi peserà di più nel derby d'Italia degli assenti? Inzaghi in quel ruolo ha provato due volte Barella, ha recuperato il vice naturale Asllani, ma sembra deciso a fare giocare Zielinski, rimettendo l'azzurro sulle sue zolle preferite: Barella non è play come Calhanoglu e Frattesi non è mezzala come Barella, un doppio salto all'indietro. Thiago ha un buco enorme in difesa ed è corto in attacco: l'importante è che a Vlahovic non venga mai il raffreddore. E del resto è stata una scelta condivisa (Thiago dixit), quella di avere solo l'infortunato Milik come alternativa al bomber serbo.

Poteva essere l'anno che tornava buono Kean, ma in estate si è preferito venderlo e così l'attaccante cresciuto in casa è andato a Firenze, dove ha ritrovato anche l'azzurro, ribadendo che la questione centravanti a Torino come a Milano è sempre e solo per stranieri, e qui anche il ct di turno avrebbe di che aggiungere. Buon per Spalletti che ci siano l'Atalanta e Gasperini, prima con Scamacca e ora con Retegui, perché dal derby d'Italia (3 convocati a testa contro Belgio e Israele) la pesca è buona solo per le altre zone del campo.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica