Il primo atto è del Milan: 1 a 0, un risultato che lascia però apertissima la qualificazione. Nella contabilità del Napoli resta il comando del gioco per larghi tratti ma grande è il rimorso per non avere gli artigli indispensabili nell'occasione. Fuori Osimhen, dentro Elmas al suo posto con scarso profitto, poi Raspadori senza migliorare la fattura d'attacco. Capita a Di Lorenzo, nel finale, proprio quando è ridotto in dieci per la scellerata doppia ammonizione di Anguissa, l'occasione migliore per pareggiare i conti. Il Milan gioca con una maturità da team di comprovata esperienza: chiude tutti gli spazi, riduce quasi a zero dopo l'iniziale spavento la pericolosità di Kvara e affida a Maignan, nello snodo finale, il compito di difendere il prezioso vantaggio. Per Spalletti i problemi, nella sfida del ritorno martedì prossimo a Napoli, sono più di uno. Perché oltre all'improbabile recupero di Osimhen, c'è la necessità di rimpiazzare Anguissa e Kim, due colonne della stagione stratosferica, per squalifica.
È proprio un'altra partita e non solo perché piove e le zolle bagnate di San Siro procurano qualche scivolone di troppo. È proprio un'altra partita perché il Napoli prende subito il Milan per la gola e prova a mandarlo ko con una partenza tutto pressing coraggioso e dribbling vincenti che mandano in crisi la difesa di Pioli. Tomori è l'anello debole, Krunic l'autore di un rinvio maldestro che procura a Kvara la prima golosa occasione respinta dallo stesso sciagurato milanista: per 20 minuti il Napoli martella anche dalla distanza e Maignan provvede alla bisogna con un paio di deviazioni. C'è bisogno di una scintilla per riaccendere il fuoco rossonero. E chi se non Leao? Proprio lui, nel primo di uno dei più feroci e tradizionali contropiedi, sgabbia per metà campo prima di chiudere di centimetri al lato del palo lontano di Meret. Sul secondo però il Milan non perdona. Stavolta è Diaz a fare il mago uscendo da una tenaglia napoletana (Mario Ruiz più Lobotka) palla al piede e puntare dritto all'area aprendo a Leao a destra che trova a sinistra Bennacer il cui sinistro è una sentenza. Sullo slancio, e al culmine del terzo consecutivo angolo, in pieno recupero Kjaer di testa schianta la traversa che trema anche durante l'intervallo.
La ripresa riprende col governo del gioco e del palleggio del Napoli. Che non ha artigli, però. La scelta iniziale di Elmas falso nueve non sembra premiare, Kvara resta isolato a sinistra e al primo cambio della sera Spalletti sceglie Lozano poco efficace per far posto a Raspadori. Pioli risponde con Saelemaekers per Bennacer (ammonito) spostando Diaz su Lobotka. Permissivo nel primo tempo, l'arbitro si decide ad ammonire nella ripresa e ne fa le spese due volte Anguissa (espulso e squalificato per il ritorno), segno del nervosismo che toglie lucidità ai capi-classifica. Quattro i napoletani ammoniti, un paio anche per eccesso di proteste e tra questi Kim, già diffidato.
Nell'ultimo tratto della sfida gli azzurri restano in dieci senza rinunciare però alla pressione che si configura con uno dei blitz orgogliosi di Di Lorenzo respinto da un prodigio di Maignan e un colpo di testa di Oliveira, da posizione favorevole, finito alto sulla traversa. Gli spazi lasciati alle spalle non sono sfruttati alla perfezione da Leao e Giroud. Arrivederci a Napoli tra sei giorni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.